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Luglio

Le piante officinali: cosa sono e perché sono così importanti

Le piante officinali rappresentano per il mondo contemporaneo gli antenati dei moderni medicinali. Sin dalla notte dei tempi, infatti, per curare malanni di ogni genere si era soliti utilizzare determinate piante dalle specifiche proprietà benefiche per l’organismo

Basti pensare che il primo trattato sulle piante medicinali è attribuito all’imperatore cinese Cheng-Nong che regnò nel XXVII secolo a.C. In questo libro l’imperatore cinese descrive e classifica 365 erbe, che egli probabilmente sperimentava su se stesso per accertarne le virtù curative o tossiche. Inoltre Cheng-Nong descrive ricette a base di piante e altre sostanze poi tramandate anche dai papiri egizi. Il cosiddetto “papiro di Ebers” (dal nome del suo scopritore), redatto intorno al 1550 a.C., comprende un elenco di piante medicinali, molte delle quali ancora utilizzate ai giorni nostri, come il finocchio, il timo, il coriandolo e il melograno.
Nel mondo occidentale la diffusione delle piante officinali si deve all’antica Grecia e grazie alla figura dei rhizotomoi, i raccoglitori di radici medicinali che aiutavano così la nascita di importanti figure di botanici, medici e naturalisti. Lo stesso Ippocrate, vissuto nel V secolo a.C., è considerato il padre della medicina e nel suo De Veterum Medicina descrive oltre 300 piante utilizzate all’epoca per la preparazione di medicamenti.

Le migliori piante officinali

Oggi per combattere alcuni malanni in maniera naturale si è soliti utilizzare delle piante come la calendula, la valeriana, la rosa canina e la canapa, una pianta dalle numerose proprietà curative come quelle contenute dall’olio di canapa che si può acquistare online su siti specializzati come www.cibdol.it.

La valeriana, ad esempio, è una delle piante officinali più conosciute ed utilizzate grazie alle sue proprietà tranquillanti. La valeriana si utilizza per combattere l’insonnia e i disturbi del sonno. Ma anche altri disturbi di tipo ansioso come crisi di angoscia, attacchi di panico e palpitazioni.

Le proprietà calmanti della valeriana si  attribuiscono ai valepotriati e ad alcuni costituenti dell’olio essenziale di valeriana, quali l’acido valerenico e il valerenale. Mentre le attività spasmolitiche sembrano essere imputabili al solo acido valerenico. Le sue proprietà sedative ed ansiolitiche sono state confermate da diversi studi. È per questo motivo che l’utilizzo della pianta si consente per il trattamento degli
stati di agitazione e dei disturbi del sonno ad essi associati.

La rosa canina

Altra pianta officinale molto apprezzata è la rosa canina. Le sue origini portano all’Asia Occidentale, ma la pianta si è diffusa presto anche nelle zone collinari europee. Questa pianta è ricca di vitamina C ed ha molteplici proprietà terapeutiche utili a combattere le infezioni. I suoi fiori e le sue foglie si impiegano
soprattutto per produrre e preparare tisane ed infusi. Può essere molto utile anche contro diarrea. Come vasoprotettore, antinfiammatorio. Altre proprietà curative che si attribuiscono alla rosa canina possono essere quella tonificante, decongestionante ed antitumorale.

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