16th

Luglio

Penisola Calcidica: incanto macedone

Osservandole dall'alto, le tre strette penisole che formano la penisola Calcidica, o meglio Chalkidhikì, sembrano artigli che si distendono sull'Egeo nel tentativo di afferrare l'acqua del mare. Kassandra, Sithonia e il Monte Athos, queste le tre “gambe”, come le chiamano i greci: sono tre lembi di terra disegnati da 550 chilometri di spiagge incontaminate, distese di uliveti secolari e picchi montuosi vestiti di ombrose pinete che lungo la costa si trasformano in lembi di sabbia dorata. Le spiagge del grande promontorio della Calcidica sono state scoperte dagli italiani in tempi recenti, mentre già da anni sono meta prediletta degli abitanti di Salonicco che la scelgono per divertirsi nel fine settimana, se non per sfuggire alla canicola che assedia la città. Tre penisole, tre realtà completamente diverse. Da un lato abbiamo Kassandra, regno delle spiagge attrezzate e delle discoteche dove tirar l'alba, dall'altro Sithonia, più selvaggia e attraente dal punto di vista naturalistico. E poi c'è Ayion Oros, il Monte Athos, un mondo a parte, il mondo della fede. Accessibile soltanto agli uomini, che devono essere comunque muniti di particolare permesso, è una repubblica teocratica abitata da 2mila monaci distribuiti in una ventina di monasteri dall'incantevole architettura.

LA MOVIDA DI KASSANDRA – Locali mondani, taverne tipiche, alberghi di lusso, campeggi, negozi, spiagge attrezzate. È l'organizzazione turistica a 360 gradi la caratteristica distintiva della prima penisola, dove il tempo trascorre ascoltando musica selezionata nei bar sulla spiaggia, sdraiati su comodi letti a baldacchino e amache su cui dondolarsi sorseggiando una bibita fresca. Per rifocillarsi e respirare l'atmosfera locale, i migliori indirizzi sono il ristorante Marina, a Potidea, famoso per il pesce fresco e la bella posizione sul mare; la taverna Sousourada, ad Afitos e Kapetanios, a Loutrà Agias Paraskevis, sempre per il pesce. Tra i locali più romantici spicca Villa Stasa, trattoria e bar ad Agia Paraskevi. È invece un locale alternativo Massalia, a Fokia, perfetto per consumare ouzo e vino locale. Le “location” della movida sono Possidi, la spiaggia di Fourká, dove si balla in riva al mare fino a tarda notte e le discoteche di Kallithèa. Di giorno ci si ferma a Sani su spiagge attrezzate per la pratica di ogni genere di sport, come quella di Bousoulas. Imboccando una delle stradine che scendono lungo il litorale, lo scenario però cambia. Inaspettatamente si aprono insenature solitarie che regalano panoramiche mozzafiato sul Mar Egeo. E poi c'è Glarakavos, il promontorio dei gabbiani, un'oasi di sabbia bianca e ginepri che si estendono sul mare tra il villaggio di Pefkochori e Chanioti. Alcuni paesi regalano atmosfere idilliache: ne è esempio Afytos, raccolto su una scogliera, disegnato da viuzze e casette con la sua piazzetta centrale su cui guardano caratteristici bar e taverne. Bisogna invece spostarsi sulla punta estrema della penisola, a Ayia Paraskevi, per raggiungere i sentieri del trekking che si dipanano sulle colline ricoperte di pini d'Aleppo inebriate di resina.

LA NATURA DI SITHONIA – Ma il profumo della macchia mediterranea si riconosce soprattutto a Sithonia. È nella seconda penisola infatti che la natura, ancora intatta e inviolata, regna sovrana, dominante e avvolgente. L'atmosfera che si respira è più raccolta e rilassante, si scoprono insenature e calette dalla sabbia color miele, incorniciate da boschi di pini come quella di Elia; ventilate come la lingua di sabbia di Lagomándra; o ancora, caratterizzate da acque trasparenti come quelle che bagnano la spiaggia di Karidi a Vourvouroú. Ma anche nella seconda gamba non mancano all'appello alberghi eleganti, ristoranti esclusivi e locali alla moda dove trascorrere le serate: come nella vivace cittadina di Neos Marmarás, dove si gusta cucina mediterranea da Itamos, o a Porto Carras. Specialità greche e panoramica stupenda sono gli ingredienti di una cena da Mpoukoudoura, ad Aktis Elias. Splendida la vista anche da Pauls, a Parthenova. Spostandosi verso sud si ritrova l'isolamento: se ci si inoltra fino a Kalamitsi, per esempio, si scopre una favolosa spiaggia incontaminata. Per fare una sosta si può risalire fino a Sarti: nel tardo pomeriggio le taverne sulla spiaggia sono colme di gente che sorseggia bicchieri di ouzo e intanto consuma mesedakia, mix di piattini e assaggi tipici. A soli tre chilometri (ci si può arrivare solo a piedi), vale la pena di raggiungere la spiaggia di Kavourótrypes (in greco significa letteralmente “buche dei granchi nella roccia”), indimenticabile con le sue tre calette di sabbia incorniciate da rocce possenti.

LA FEDE DEL MONTE ATHOS – Da Sarti la vista spazia sulla terza penisola, dominata dagli oltre 2mila metri del Monte Athos. Apparentemente vicina, spiritualmente lontanissima, è come sospesa nel tempo. Ritenuto sacro fin dall'antichità, oggi è un mosaico di venti monasteri straordinariamente belli, dove vive una repubblica teocratica fondata sulla fede. In realtà le origini del monte sono mitologiche. Athos è infatti il nome leggendario di un gigante “prometeico” che scagliò un intero mondo contro Poseidone, il dio del mare. Questi allora lo trafisse e segregò nel fondo dell'Egeo con un immane scoglio piramidale di roccia grigio-perlacea. Ma il monte spicca anche tra le montagne sacre della tradizione cristiana perché fu rifugio della Vergine Maria e dell'evangelista San Giovanni, quando furono sorpresi da una tempesta mentre erano in navigazione dalla Palestina a Cipro. Fu così che il promontorio peninsulare divenne il Giardino della Vergine e, a partire dai primi secoli dell'era cristiana, la Santa Montagna fu meta di eremiti, primo fra tutti Pietro detto l'Athonita. Dal IX secolo, infine, lungo le coste, isolate nella vegetazione, si distribuirono insediamenti monastici articolati in lávra, le unità cenobitiche che in comune una chiesa, un pozzo e un forno. E una vita di fede. Il vino prodotto dai monaci si può sorseggiare, tra gli altri, da Kritikos, a Ouranoupoli, dove gustare piatti di pesce fresco preparato secondo le ricette del posto. In alternativa, c'è Lemoniadis, dove si sceglie anche carne. Molto caratteristica è poi la taverna Klimtaria, in località Metagkitsi.

VIAGGIO NELLA STORIA – Forse non tutti sanno che Chalkidhikì ha dato i natali ad Aristotele. Sembra infatti che a Staghira, un villaggio nascosto tra i boschi, nel 384 a.C. sia nato il padre della retorica nonché una delle menti filosofiche più prolifiche e influenti del mondo antico, uomo “sapiente” per eccellenza in virtù della vastità dei suoi campi di conoscenza. Le memorie dell'antica macedonia ci portano poi a Pella, città fondata da re Archelao nel V secolo a.C., che divenne capitale della Macedonia sotto Filippo II. Perché vale la pena visitarla? Perché nel 356 a.C. vi nacque Alessandro Magno, figlio di Filippi II. Fondatore di un impero che si estendeva dal Nord Africa fino all'Estremo Oriente Alessandro, grande quanto tutto il mondo allora conosciuto, ricevette proprio a Pella gli insegnamenti del suo precettore, Aristotele. Le poche rovine rimaste raccontano dell'antico splendore: sono i mosaici pavimentati delle ville in ciottoli rossi, neri e gialli che disegnano le forme di Elena di Troia, i resti dell'agorà e del palazzo reale. Nella Macedonia orientale, sono ancora in buone condizioni il foro romano e il teatro (in luglio e agosto sede di un festival teatrale) di Filippi, palcoscenico di una delle battaglie più importanti della storia. Dopo aver assassinato Giulio Cesare, i congiurati Bruto e Cassio si scontrarono proprio a Filippi con le forze imperiali e, vinti, si suicidarono. “Ci rivedremo a Filippi!“: il minaccioso ammonimento ricevuto in sogno da Bruto, nella notte delle Idi di Marzo dopo aver ucciso l'imperatore, si era avverato.

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