15th

Maggio

La più Gipsy di Instagram: la bellezza dell’Italia (e di Milano e del mondo)

L’Italia è il Paese più bello del mondo ma fatichiamo ad accorgercene. Non esistono province prive di attrazioni“. Milano? “In questo periodo è un esempio di forza di volontà, di imprenditoria e di grande cuore“. A tu per tu con la “Lifestyle Travel Blogger” Claudia Cabrini, 87mila “amici gipsy” su Instagram “Che mi fanno sentire fortunata

Gipsy Claudia si rivolge ai suoi Amici Gipsy e sono davvero tanti. Sono, almeno su Instagram, mentre chiacchieriamo insieme, 86,7mila. “Il nomignolo Gipsy mi è sempre piaciuto. Esprime benissimo il mio animo avventuriero, ma anche quel lato romantico e passionale dei viaggiatori incapaci, come me, di fermarsi in un piccolo angolo di mondo per troppo tempo“. Giornalista, “Lifestyle Travel Blogger”, Claudia Cabrini è la creatrice di Podere Madonnina, seguitissimo blog che nasce come confort wall online dell’influencer 26enne che, da Cremona con furore, non ha mai smesso di girare il mondo. Almeno, prima della quarantena.

Ciao amici gipsy, si scriveva, con cui aveva cominciato anche il suo backstage quando è stata nostra ospite in occasione dell’ultimo Fuorisalone (qui la video intervista). In che senso, mi chiedo. “Non conosco tutti i lettori che mi seguono sul blog e non conosco tutti i miei followers su Instagram. Devo ammettere, però, che con molti di loro io chiacchieri quotidianamente e con loro ho un rapporto diretto e istintivo. In molti mi raccontano aneddoti personali. Alcune ragazze si confidano con me o mi chiedono consigli quasi fossi per loro un’amica reale“.

Però non le conosci, giusto? “Non le ho mai conosciute, ma le sento comunque molto vicine a me. Penso di poter dire di essere veramente fortunata ad aver così tante belle persone che mi seguono online. In un certo senso, da loro mi sento voluta bene. Apprezzano ciò che racconto e i contenuti che produco e a questo non riuscirò mai a fare l’abitudine. È una sensazione stupenda che mi emoziona moltissimo ogni volta”.

Il web, i followers, è tutto così succulento almeno quanto una story su Instagram con milioni di views. Il piacere di dialogare con Claudia in piena Fase 2, però, mi permette di cominciare con lei, che è una travel influencer seguitissima, da uno degli argomenti del momento.

Vado subito al dunque. C’è una tremenda crisi, anche turistica, causata dall’emergenza sanitaria. Non si può viaggiare, bisogna pensare a dei piani B. Quali?
Tornare a scoprire le nostre realtà. Io, ad esempio, sono originaria di Cremona – città dei violini, del Torrone, della Mostarda e anche del Torrazzo, il Campanile più alto d’Europa. Quando tutto sarà finito, mi farebbe molto piacere poter raccontare meglio questa città, tra le più colpite dalla pandemia, che tuttavia non ha perso la speranza di rialzarsi.

Il mio consiglio, in generale, è quello di riscoprire ciò che ci circonda. Spesso amiamo visitare città molto distanti da noi, scoprire paradisi distanti diverse ore di aereo da casa, senza considerare che proprio a pochi chilometri da noi potrebbero nascondersi incredibili sorprese.

In questi giorni si discute, anche, di un bonus vacanze del Governo che permetterebbe agevolazioni per le famiglie in vacanza in Italia. Insomma, si deve ripartire dall’Italia.
Si dovrà per forza di cose ripartire dall’Italia. Anche perché credo che per qualche mese ancora non ci sarà consentito viaggiare all’estero. Finalmente avremo la possibilità di riscoprire mete forse ancora oggi troppo sottovalutate.

In Italia abbiamo veramente tutto. Non esiste una provincia realmente priva di attrazioni. Il nostro è davvero il Paese più bello del mondo, ma spesso fatichiamo ad accorgercene e questo è un vero peccato.

Inviterei tutti a riscoprire il nostro Bel Paese imparando a conoscerlo con nuovi occhi. Dopotutto possediamo uno dei patrimoni artistici e culturali più estesi del mondo, perciò è veramente impossibile annoiarsi viaggiando in Italia.

E beh, se proprio dovessi consigliarvi una destinazione particolare non potrei far altro che suggerirvi di visitare anche la mia città natale, Cremona. Con il suo Duomo splendido e lo spettacolare Museo del Violino e molto altro ancora. Vantiamo centinaia di Liuterie in giro per la città e passeggiare osservando i Liutai al lavoro dalle loro vetrine è veramente un’esperienza unica nel suo genere. Venite a Cremona, vi aspettiamo! E se mi farete sapere del vostro arrivo, potremo incontrarci più che volentieri!

In attesa di vederci a Cremona, qualche domanda su Milano, a cui sei molto legata. Come la vedi cambiata in questo periodo di emergenza sanitaria?
Credo che in questo periodo più che mai Milano abbia dimostrato tutte le sue qualità. Una città invidiata in tutto il mondo, che nonostante sia stata fortemente colpita dal Coronavirus, non si è arrestata. Al contrario, ha fatto forza anche al resto d’Italia per tornare tutti uniti, insieme, più forti di prima.

In questi ultimi mesi a Milano sono state organizzate attività di beneficenza e di volontariato commoventi, dalla spesa sospesa alle mascherine cucite a mano da alcune sarte meneghine regalate poi a chi ne avesse bisogno. Fino ai più grandi marchi di alta moda che hanno deciso di convertire le loro produzioni proprio in mascherine.

Un esempio stupendo di forza di volontà e di imprenditoria ma anche di grande cuore. Sono molto orgogliosa di Milano, della nostra splendida città.

Si dice, di Milano, essere la città più internazionale d’Italia. Qui ti senti a casa?
Assolutamente sì, Milano è casa mia. Certo, casa mia è anche Cremona, anche Ibiza dove ho vissuto per diverso tempo, ma questa è la città che più mi ha vista crescere negli ultimi anni. Milano è unica, tutti cercano di imitarla ma nessuno ci riesce. L’ospitalità italiana, unita a una mente dinamica e internazionale, fanno per me di questa una delle città più intriganti e belle del mondo.

La fortuna di Milano, probabilmente, è anche la sua internazionalità. Tutto ciò che desideri, c’è. Tutto ciò che non sapevi di desiderare, inizi a desiderarlo proprio perché te lo mette a disposizione. Questo è certamente uno dei suoi punti di forza.

Com’è la vita di una travel blogger, in generale? Senti di avere una responsabilità nei confronti dei tuoi follower, essendo una voce influente del web?
La vita di una Travel Blogger è molto dinamica e certamente particolare. Credo che oggi più che mai i
Travel Blogger possano contribuire attivamente non tanto a “influenzare” quanto a ispirare. Suggerire e informare chi li segue online. Io mi sento pienamente responsabile di ogni seppur minima cosa che decido di
pubblicare.

Dobbiamo ricordarci che internet sia uno spazio aperto e che quello che pubblichiamo online sia rintracciabile da chiunque, bambini compresi. Oggi noto sempre più minori con libero accesso alle piattaforme social. Di questo noi influencer credo che dovremmo tener conto sempre.

Come ottenere credibilità nel vastissimo mondo della rete?
Penso che il segreto stia semplicemente nel mostrarsi sempre per quello che si è. Io sono io, su Instagram, su Facebook, nella vita reale. Una ragazza semplice, legata alle sue radici ma al tempo stesso incapace di star ferma per troppo tempo in un posto solo. Sono solare, sincera, aperta con tutti – e così voglio rimanere ora e sempre. Mi auguro che questo basti per ottenere un pochino di credibilità.

Dal punto di vista lavorativo, invece, il discorso è sicuramente diverso. Non basta certo avere tanti followers per essere per forza di cose credibili. Servono competenze e professionalità. Rispetto a quanto viene pubblicato online, credo che conti molto anche la qualità dei contenuti. Ma anche la qualità dell’esposizione nel corso dei video di product placement che andiamo a creare, ossia le nostre competenze in fatto di presentazione e di rapporto con il pubblico, ma non solo.

Non è poi molto complicato diventare fenomeni del web al giorno d’oggi, ma non è detto che tutti i fenomeni del web siano a tutti gli effetti Content Creator capaci.

Cosa pensi dell’abuso del web di questo periodo?
Non sono assolutamente contraria al fatto che le persone abbiano deciso, in questi ultimi mesi più che mai, di sperimentare mettendosi alla prova online. Credo che, dopotutto, tutti abbiano il diritto di divertirsi un po’ grazie a Instagram e ai social. Penso anche che la quarantena ci abbia messo in difficoltà sotto tutti i punti di vista, sfera emotiva compresa. Probabilmente, in questi ultimi mesi più che mai le persone hanno sentito il bisogno di svagarsi un po’, di alleggerire la mente. Hanno pensato di farlo buttandosi a capofitto nel mondo del web e a me sta bene.

Quel che secondo me non dovremmo mai scordarci di fare, però, è porci una domanda ben precisa prima di pubblicare qualsiasi cosa online. “Cosa c’è di bene”. Intendo proprio dire che spesso ci chiediamo: “Cosa c’è di male se pubblico questa foto?”. La vera domanda che dovremmo porci credo sia un’altra, ossia il suo opposto. “Cosa c’è di buono, di giusto, di positivo in quel che sto facendo?”. Probabilmente così facendo internet diventerebbe un posto migliore.

Sogniamo insieme, voliamo in un posto distante…
Tra tutte le destinazioni che ho visto, posso dire di aver maggiormente legato con l’isola di Antigua, che ho potuto esplorare anche dal punto di vista più antropologico. Ad Antigua ho viaggiato nel bel mezzo della foresta pluviale, così come ho fatto anche in Jamaica. Anche il Messico mi ha cambiato la vita. Ho viaggiato per un mese intero in Messico realizzando un lungo viaggio on-the-road a bordo di un vecchio maggiolino blu.

Un altro viaggio indimenticabile è stato quello che mi ha vista per ben due volte al Polo Nord. Prima in estate – dove ho potuto assistere al fenomeno del Sole di Mezzanotte. Poi in inverno, dove inaspettatamente (le condizioni meteorologiche in quel caso non erano proprio favorevoli) ho potuto assistere all’Aurora Boreale.

L’ultimo viaggio pre-quarantena mi ha invece portata a scoprire il Senegal. Un viaggio interamente basato sul turismo solidale. Ho incontrato i bambini di una scuola, a oltre 6 chilometri dal villaggio più abitato. Ho completamente rivoluzionato il modo di vedere molte cose. Gli italiani non sono affatto abituati al Senegal, ma consiglio a tutti di visitarlo almeno una volta nella vita. È veramente un paese stupendo, che a me è rimasto nel cuore. E nel quale spero di tornare presto.

 

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