26th

Settembre

Pizzottella: a Milano, il trancio di pizza, “lo famo strano”

La pizza in teglia romana arriva a Milano: con l’apertura di Pizzottella, nuovo brand di David Ranucci, il trancio di pizza “lo famo strano” e goloso

In zona Porta Romana – e dove altrimenti – l’oste e imprenditore David Ranucci apre Pizzottella, in Via Muratori, la “sua” via, lì dove già si trovano i rinomati ristoranti, di sua proprietà, Giulio Pane e Ojo, Casa Tua e Abbottega.

Il nuovo brand del gruppo Ranucci, il primo focalizzato sull’offerta della pizza romana in teglia, vuole far scoprire ai milanesi la ricetta originale capitolina. Croccante e alveolata. Quella che, per mangiarla “Oh, sporcamose le mani“, scherza (ma non troppo) lo stesso Ranucci in occasione della conferenza stampa di presentazione del nuovo locale e del suo nuovo libro, La cucina romana non esiste (ma tutti la magnano!) in cui racconta aneddoti, curiosità e approfondimenti sulla gastronomia romana. A proposito: sapete che il supplì, per intero, si dovrebbe chiamare Supplì al telefono per via della mozzarella, al suo interno, che fila già dal primo morso? E che la celebre gricia deve il suo nome a Grisciano, antico paese della zona dell’Alto Lazio, ora, ma dell’Abruzzo, prima, dove i pastori, per le loro migrazioni stagionali, condivano la pasta con pecorino, strutto e guanciale? 

Pizzottella_crudo e fichi

La Pizzottella crudo e fichi è una vera specialità

Pizzottella Milano: nella nostra città, la pizza in teglia romana

Pizzottella, si scriveva. “La nostra sfida è quella di portare un prodotto inedito per la piazza milanese” dichiara Jacopo Mercuro (Mani in Pasta, 180 grammi), giovane pizzaiolo al fianco di Ranucci per questo nuovo progetto. 

L’offerta è davvero ampia. Si può scegliere, ogni giorno, tra 14 pizzottelle diverse, che cambiano a seconda della stagionalità degli ingredienti e della fantasia del pizzaiolo. Non mancano le ricette romane, come la carbonara con guanciale, crema d’uovo, pepe e pecorino, la cacio e pepe, la gricia, con salsa di pomodoro, guanciale, pecorino e pepe o la doppia mortazza, un nome, una doppia garanzia.

E poi ancora le stagionali, come la cipolla e friggitelli, la alici e stracciatella, la Pizza dell’Oste, un omaggio di Jacopo a David, con mozzarella di bufala, cicoria ripassata e porchetta o la Mani in Pasta, altra firma di Jacopo Mercuro con prosciutto cotto alla brace, misticanza, stracciatella di burrata e pepe di Sichuan. Tutte “scrocchiarelle”, croccanti, golose, facilmente digeribili e dal prezzo accessibile. E buone, così buone che te passa la paura.

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