23rd

Gennaio

Intervista a Hozier

È quasi incredulo di fronte al suo successo Andrew Hozier ­Byrne, o semplicemente Hozier per il mondo della musica e il mondo in generale, visto che è diventato una star a livello internazionale grazie a un solo brano, Take Me to Church. Canzone molto ascoltata (la più suonata del 2014 su Spotify) e di cui si è anche molto parlato per via del video, che racconta una vicenda di omofobia dal forte impatto emotivo. Il clip è stato visto 77 milioni di volte su YouTube. Finora, domani chissà.

Il nostro ha anche cantato Take Me to Church a una sfilata di Victoria’s Secret, cioè un brano di impronta indie gospel a un evento tutto glamour e lustrini,­ ed è in attesa di sapere se l’8 febbraio la sua hit trionferà come Song of the Year ai Grammy.

Hozier, l'artista del brano da record Take Me To The Church

Hozier, l’artista del brano da record Take Me To Church

Irlandese, ha scalzato dalla vetta della classifica di casa gli U2; il suo primo disco, Hozier, è atterrato al secondo posto della chart degli Stati Uniti, dove è stato pubblicato lo scorso autunno. L’album da noi è appena uscito, ed è naturalmente carico di promesse.

Hai il mondo a tuoi piedi: nessun capogiro?
“Mi sembra ancora tutto surreale. Non mi sono mai aspettato un successo da classifica per le mie canzoni, tantomeno credevo che Take Me to Church ottenesse questi risultati. Voglio dire, è stata registrata nella mansarda di casa mia, di notte: la parte vocale è rimasta quella, mentre il resto è stato rifatto in studio. Non mi ero imposto di scrivere una pop hit. Ero sicuro che il mio primo disco sarebbe stato un antipasto, e che la gente mi avrebbe conosciuto con calma, al terzo album. Forse”.

Invece hai portato al successo un brano indie gospel. Sei d’accordo con questa definizione?
“Solo in parte. Certamente nella mia musica c’è il gospel ma ci sono anche il rock, il soul, il folk. Cerco di riportare nelle canzoni che compongo il feeling che mi trasmette la musica che ascolto. Mi piace anche il delta blues americano (nato negli anni Venti e Trenta, cupo e profondo, nda), tra gli artisti che preferisco metterei Tom Waits, Nina Simone e Billie Holiday. Se devo etichettare la mia musica sceglierei la definizione di doom soul, con cui Cold Specks descrivere i suoi brani (cantautrice canadese, nda)”.

Il video di Take Me to Church, visto e rivisto su YouTube, pensi abbia contribuito al tuo successo?
“Ha dato una mano a far conoscere la canzone, considerate che è stato pubblicato all’inizio dell’autunno 2013. Anche la viralità su Spotify è un volano pazzesco”.

Stai già lavorando su brani nuovi?
“Scrivo sempre, ma mi prendo il mio tempo. Take Me to Church mi girava in testa da un anno, prima di diventare una vera e propria canzone. Non sono prolifico quanto vorrei, ho bisogno dei giusti spazi per comporre”.

Ti vedremo live in Italia?
“Lo spero tantissimo. Chissà, magari in estate”.

Take Me To The Church di Hozier è in nomination come Song of the Year ai Grammy 2015

Take Me To Church di Hozier è in nomination come Song of the Year ai Grammy 2015

Il bello di Hozier è che il suo talento­ luminoso ­lo sta scoprendo giorno per giorno, insieme al pubblico. Spacciato ai Grammy perché ha contro, tra gli altri, una corazzata come Taylor Swift? Aspettiamo a dirlo: in fondo ha cantato con successo una canzone tutt’altro che leggera a una sfilata di lingerie, mentre modelle sexy e glam gli sfilavano accanto. Se non lui, chi?

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