3rd

Ottobre

Intervista a Barbarella

La notte è la “reginetta” dei dancefloor, quelli un po’ aternativi, brit-pop, new wave, elettro. Quelli che si vestono di glitter e musica per palati raffinati. Barbarella, all’anagrafe Chiara, è appena tornata dal mercato e ci divertiamo a curiosare cosa c’è nella sua busta della spesa per scoprire chi c’è dietro la maschera di Dj Barbarella, che per tutta la stagione vi aspetta il venerdì al Rocket.

Vediamo un po’… Cosa mangia una dj?
“Eh… riso in bianco, verdure al vapore e pane integrale, per tenersi in forma. Però nell’armadio ho nascosto la Nutella!”

Ti incontriamo solitamente la notte, immersa nella musica che proponi nei tuoi dj-set. Ma di giorno cosa ascolti?
“Ascolto di tutto, dalla musica classica, magari per piano solo, ai vecchi album. Al momento mi piace molto un brano pop-melodico del’attrice francese Emmanuelle Seigner con gli Ultra Orange.”

Tu “suoni” vinili o Cd?
“Putroppo Cd, anche se il vinile avrebbe tutt’altro suono… Ma ho iniziato comprando i Cd e così continuo.”

E com’è nata la scintilla d’amore per questo mondo da dj?
“Sai, io non sono di Milano. Vengo da Alessandria e lì non c’è molto da fare, da vedere, da ascoltare. Ho sempre avuto la passione per la moda e per il brit-pop. Poi son venuta a Milano e mi sono iscritta all’Accademia di Brera. Andavo all’Atomic Bar e impazzii quando scoprii la serata brit che lì si teneva.”

Negli ultimi tempi sembra che vada di moda fare il Dj e ne sono emersi tanti. Trovi che ci sia un po’ di gelosia fra “colleghi”?
“Fra quelli che hanno le serate nei locali storici, come Rocket, Gasoline, Plastic e Atomic, ci conosciamo tutti e non credo vi sia competizione. Anzi, ci si ospita a vicenda e si cerca di fare delle cose insieme. Per esempio, durante la mia serata del venerdì al Rocket ospito sempre altre dj, tutte donne. E sono in arrivo anche dall’estero!”

Mentre lavori, c’è una cosa che ti infastidisce più di tutte?
“Be’, se qualcuno viene alla consolle e mi chiede un brano di Vasco! Se invece fa una richiesta a tema, sarà accontentato. Il mio repertorio va dagli anni ’60 francesi allo Ye-Ye, al Rock’n’Roll, dal Brit-Pop al nuovo Indie, dall’elettro agli storici italiani come Battiato, Rettore, Camerini, a Mao e La Rivoluzione, Bluvertigo, Soerba, fino ad arrivare a cose nuove come i francesi Yelle.”

Sappiamo che vai spesso a Parigi e Londra. Quali sono le differenze fra gli stili italiani e i loro?
“Non noto grandi differenze. Ormai è più o meno tutto omogeneo e le serate che ci sono là poi arrivano anche qui.”

Il tuo look è very Brit-Pop e non passi inosservata. Cosa non manca mai a Barbarella?
“Lo smalto! Fuxia, rosso o nero.”

E cosa non metteresti mai, invece?
“Non so… ah, quello che indossa Maria De Filippi.”

Ci consigli un club di Milano, oltre ovviamente al Rocket, uno di Parigi e uno di Londra?
“Qui direi il Plastic. A Parigi il Truskell, piccolo locale di Rock’n’Roll, garage e show case. A Londra il Boombox dove si tiene la serata che ha lanciato la new rave e dove si sente una divertentissima techno anni ’90. Lì si incontrano personaggi assurdi.”

E in tutta questa elettronica… Come ti servi delle altre tecnologie nel tuo lavoro, per esempio del Web?
“Ho un pessimo rapporto con le tecnologie, ma ho il mio Myspace, che è utilissimo per prendere contatti di lavoro, per farsi conoscere e promuovere le serate.”

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