23rd

Novembre

Maggiolina e l’architettura sperimentale

Nonostante sia uno dei quartieri milanesi più scomodi da raggiungere, la Maggiolina, che deve il proprio nome ad un’antica cascina collocata lungo il Seveso, nasconde dei tesori storici e architettonici che vale la pena scoprire. Partiamo alla scoperta della architettura sperimentale presente in questo quartiere così affascinante.

Villa Mirabello

architettura sperimentale

È la protagonista indiscussa del quartiere. Villa Mirabello, una volta collocata nella campagna alle porte di Milano, è il classico esempio di cascina suburbana quattrocentesca in cui i nobili milanesi usavano ritirarsi per fuggire alle torride giornate del centro città. Mattoni a vista, affreschi, uno splendido cortile e una piccola cappella sono gli elementi che la contraddistinguono. Nel corso della storia ha ospitato personaggi illustri tra cui Ludovico il Moro e oggi è sede di una Onlus dedicata ai non vedenti.

Villa Figini

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© Archivio Architetto Luigi Figini AAF Milano.

Realizzata a metà degli anni Trenta dall’architetto Luigi Figini, è il primo esempio di architettura razionalista a Milano con la particolare struttura di 12 pilastri di cemento che la separano dal terreno. Al suo interno offre numerosi comfort tra cui un solarium, una palestra, un soggiorno che si affaccia su un splendido terrazzo.

Città-Giardino

architettura sperimentale

Gli ampi spazi verdi della Maggiolina fanno di questo quartiere il primo esempio di città-giardino in Italia. Quando nella seconda metà dell’Ottocento sono ormai evidenti i danni dello sfrenato sviluppo industriale soprattutto sulle classi meno agiate costrette a vivere in casermoni, ecco che le città si mobilitano per attuare una riprogettazione urbana. Il tentativo è di portare in città un po’ di ruralità, abbassando la densità di popolazione, estendendo gli spazi verdi. 

Case igloo

architettura sperimentale

Tra le palazzine liberty a due piani, edifici residenziali e ampi spazi verdi  si nascondono in Via Lepanto le case igloo, chiamate anche case zucca, vero gioiellino del quartiere. Realizzate dall’ingegnere Mario Cavallè nel 1946, si tratta di piccole casette, ancora oggi abitate, di circa 50 mq sviluppate su due livelli. Il retaggio a cui Cavallè si ispirò fu senza dubbio quello degli Stati Uniti, in cui proprio in quegli anni proliferava l’architettura delle case circolari. Allo stesso ingegnere si devono anche le case fungo che, però, furono demolite negli anni Sessanta e di cui ci rimane solo qualche fotografia.

A’Riccione

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È uno dei ristoranti stratop di tutta Milano. All’inizio degli anni Sessanta proponevo una cucina romagnola ed era frequentato solamente da camionisti di passaggio. Con l’aumento delle richieste di piatti di pesce da parte dei clienti, la Vecchia Riccione cambiò il nome in A’Riccione trasformandosi in un ristorante di pesce di lusso. Divenne così come il primo ristorante a servire pesce fresco a Milano.

Prossima settimana terminiamo il viaggio all’interno del quartiere della Maggiolina alla scoperta di nuovi tesori architettonici.

di Letizia Deho

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