Allo Château Monfort, una romantica oasi gourmet magicamente orchestrata da Martin Vitaloni
I sogni son desideri. E al ristorante Rubacuori si trasformano in realtà. Romantico, magico e fiabesco, è lo spazio gourmet dell’elegante Hotel Château Monfort.
Un vero e proprio castello incantato ispirato al tema della favola e dell’opera lirica, dove l’eccellenza a cinque stelle sposa l’allure del circuito Relais&Châteaux di cui fa parte.
Un luogo delle meraviglie, nel pieno centro di Milano, che affascina e seduce l’ospite in tre incantevoli salette, dove vivere emozioni fatate e fantasie principesche.
E dove lasciarsi conquistare dalla cucina gourmet proposta dall’executive chef Domenico Mozzillo, che interpreta la tradizione gastronomica italiana in raffinati piatti di ispirazione mediterranea.
Originali creazioni in cui forme, linee e colori della cucina di carne e di pesce si incontrano con grazia in variopinti balletti di sapori.

Un ristorante romantico da c’era una volta
Come ogni castello che si rispetti, anche Château Monfort è avvolto da una leggenda. Il coniglietto Juan Lapin trovò qui l’amore, eleggendo questo luogo a dimora per sé e per tutti i suoi amici.
Ecco allora che fra dettagli e chicche d’epoca, dalle console Luigi XIV agli orologi a pendolo, si scorgono simpatici e benauguranti coniglietti, tenero leitmotiv del ristorante.
E se nella Sala del dolce Risveglio la fiaba prende forma in teiere e tazze trasformate in lampadari e applique, nell’Alcova del Rubacuori il fascino rétro ammalia fra divanetti, specchi e colorate carte da parati in stile Belle Époque.
Nella Sala del Rubacuori, caratterizzata dalle romantiche sedute a cuore, l’atmosfera si fa intima e sognante. E poi c’è la Sala della Caccia, regno dei trofei in ceramica bianca. Un vero e proprio salotto che evoca gli ambienti delle antiche case signorili.

La cucina gourmet e la fiaba nel piatto
Giovane e talentuoso, lo chef rilegge la tradizione del Made in Italy e la cucina italiana con tocchi gourmet, senza dimenticare le specialità del territorio. Così, accanto all’immancabile risotto, sapientemente interpretato con prodotti di stagione, prendono forma colorate rivisitazioni che trasformano il piatto in variopinte architetture di gusto.
Ecco allora il gazpacho ai cachi con capasanta, una sinfonia in orange con fichi settembrini e semi di nigella sativa, circondato da una soffice spugna agli spinaci. E ancora, il vitello tonnato, accarezzato dai semi di canapa, diventa un paesaggio fiabesco al profumo di vaniglia, mentre la pasta fresca homemade ai funghi porcini stuzzica il palato con salsa di cocco e zenzero, bacche di goji e chips a base di fibra di cavolo nero.
E poi? Ci sono gli originali gnocchi al carbone vegetale con crema di ceci, salicornia e gamberi rossi di Mazara del Vallo: una composizione avvolgente, intervallata dal fragrante tocco delle chips di polenta, su cui fa capolino la paprica affumicata.
Il tenero maialino da latte, invece, viene cotto sottovuoto con birra doppio malto, per poi diventare il protagonista di un’audace creazione gourmet, servito con gel alla birra, ostriche crude, uva americana e pomodori essiccati.
Per un tuffo in mare? Voilà l’astice alla catalana, rivisitato con melanzane sottaceto, carbone di olive taggiasche, polvere di acciughe e cetrioli.

La cantina, le degustazioni di vini e i dolci
Non mancano golosi dolci fatti in casa, firmati dallo chef patissier e sous-chef Paolo Curzi. Raffinati dessert che coccolano il palato in fiabesche rielaborazioni: dal cremoso al caramello e fava di Tonka al panettone con meringhe allo zafferano, farcito con albicocche secche e frutti rossi, un’amabile delizia che prende per la gola assieme a spuma di spezie e latte e sorbetto alla mela cotogna e verbena.
E per una degustazione nettarina? C’è la Cella di Bacco, la suggestiva cantina sotterranea con tanto di fontana a tema, da cui sgorgano (e da cui attingere) pregiati effluvi di Champagne Moët & Chandon, Trento doc Perlé Rosé Ferrari, Amarone della Valpolicella La collina dei ciliegi.
E ancora, Franciacorta Satèn Majolini, Müller-Thurgau Tiefenbrunner o nettari dall’emisfero australe come il Cloudy Bay Sauvignon Blanc della Nuova Zelanda. E per una domenica in tutto relax, c’è il sunday brunch, ogni settimana ispirato a un’area geografica degli Stati Uniti.

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