10th

Marzo

Il video di WeWorld per dire no alla violenza sulle donne

#MaiPiùInvisibili, lo spot di WeWorld contro la violenza sulle donne raccontato dall’autrice Simona Angioni

Simona Angioni, direttore creativo e autrice dello spot #MAIPiùINVISIBILI di WeWorld, online dall’8 marzo per raccogliere fondi, sembra un “quadro” di Caravaggio. Come su un palcoscenico buio, dal nulla compare una donna Masai, di rosso vestita e inizia a parlare. E non dice cose belle.

Simona, raccontaci come mai una donna Masai per questa campagna? 

Durante una riunione con WeWorld ho notato sul tavolo una foto di una donna Masai, stupenda e ritratta di schiena. Era uno scatto di Ledi Meingati. Ledi è tra le invitate al festival dedicato alle donne che la Onlus italiana organizza a Milano ogni anno a novembre (Ledi che ha subito violenza da piccola oggi protegge le bambine Masai dalle stesse violenze, ndr).

WeWorld

Simona Angioni, direttore creativo

“Mi sono ispirata a una istallazione artistica”

Mi sono immaginata subito che potesse diventare la protagonista di uno spot perché già da sola, Ledi ha una carica comunicativa incredibile. Poi sono stata alla Biennale di Venezia e ho visto un’istallazione che mi ha ispirata molto. Si trattata di un’opera su poeti censurati.

Dei fogli con i loro testi erano infilzati su dei leggii, illuminati in modo drammatico e con un effetto sonoro che dava ancora più pathos. Ho messo insieme un po’ di idee e ho cercato di raccontare come rendere visibile l’invisibile.

“Ledi è come una regina”

L’hashtag della campagna infatti è #MaiPiùInvisibili. Ma anche essere sentiti e sentite. Abbiamo cercato di dare voce a chi non è stato mai ascoltato. Lo spot chiude con questa frase: Di Violenza si può sparire. Si parte dalla storia di Ledi per passare ad altre violenze domestiche verso donne e bambini. Le frasi sono come dei lampi che portano da un mondo all’altro in uno scenario nero con al centro Ledi, di rosso vestita.

La regista, Giulia Achenza, si occupa di moda e nella composizione della scena di questo spot si vede. Si tratta di una campagna sociale ma con una maestosità ed eleganza e tanta dignità. La post produzione è stata molto precisa allo scopo di far emergere Ledi come se fosse una regina all’interno di uno spazio totalmente neutro.

È un progetto pensato per i social?

Questo video, secondo me, funziona molto bene come spot televisivo e cinematografico per via della sua potenza visiva. WeWorld lo sta diffondendo molto bene attraverso i loro canali social che fanno da cassa di risonanza soprattutto per queste tematiche. Sta andando anche in radio e funziona molto bene anche in questa versione. È uno spot pensato per il target televisivo, le campagne e le raccolte fondi funziona meglio in TV.  Per esempio Il Segreto di Satira, invece,  è un gruppo molto social e quindi fanno campagne per queste realtà  ad hoc per il web.

La violenza esiste anche sul web e sui social, che pericoli ci sono per le donne?

Assolutamente sì. Dallo stalker più banale alla vera violenza verbale i social purtroppo sono pieni di casi dove le donne – e non solo – subiscono attacchi di ogni genere.

Da donna come hai vissuto questa esperienza lavorativa?

Mi ha turbata molto entrare in contatto con le storie delle donne che hanno subito violenza. Leggere le testimonianze su carta mi ha fatto venire i brividi. Sono donne forti ma che ancora vivono la paura. Per farvi un esempio, da queste storie hanno tratto dei documentari video dove le donne raccontano in sicurezza le violenze subite, ma una di loro, all’ultimo, si è tirata indietro. L’ho sostituita io, dato che faccio teatro da tempo, ma è stato devastante. Quello che mi ha più sconvolta di questa storia – e anche delle altre – è che queste donne pensavano di meritarsi botte e insulti. Si danno la colpa di non essere riuscite ad arginare il meccanismo e di non gestire più il rapporto.

Lo spot #MaiPiùInvisibili è realizzato da:

Autrice: Simona Angioni

Regia: Giulia Achenza

Dop: Alessandro Ubaldi

Montatrice: Irene Breda

Casa di produzione: Basement HEADQUARTER

Producer: Francesco Crespi

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