27th

Febbraio

200 Bullets

In occasione dell’uscita del nuovo album 200 Bullets & Friends, abbiamo incontrato una band milanese che ha tradotto in italiano il sound rock. Andrea Soldo Soldati (bass guitar), Sergio Gerasi (drums), Massi Squillace (vox and guitar) e Dario Zanaboni (guitar and vox) sono i 200 Bullets. Tornano a far parlare di loro con un disco movimentato, ricco di musicisti ospiti, che affronta molte tematiche introspettive.

Perché avete scelto di chiamarvi 200 Bullets ?
“Il batterista e fondatore della band è un noto fumettista, Sergio Gerasi: da qui la citazione nel nome della band di un grande fumetto, 100 Bullets di Azzarello e Risso. Non solo però, dato che l’immagine del proiettile poteva ben accostarsi all’immediatezza, alla velocità e allo spiazzamento dato dal nostro primissimo sound, decisamente punk. Oggi suoni e approcci sono cambiati ma il nome (che ben suona anche letto in italiano, come facciamo noi) è rimasto tale”.

La maggior parte delle band emergenti muove i primi passi all’estero. Perché?
“Nel nostro caso, abbiamo suonato un po’ ovunque, grazie al nostro precedente disco The Red Album uscito per un’etichetta americana. La nostra città, la nostra regione ma anche tutto il Paese è una grandissima fucina di musicisti che ogni giorno nascono e ogni giorno portano avanti il loro pensiero”.

Perché siete tornati in patria?
“Dalla nostra sala prove di via Lombroso sentiamo decine di band validissime alcune più conosciute altre molto conosciute e altre ancora mai sentite forse, ma questo non toglie valore. Ora, dopo molti concerti all’estero abbiamo deciso di tornare alle origini e fare un disco in italiano per stimolare una risposta anche ‘a casa nostra’. Per questo abbiamo collaborato con dei grandi del panorama musicale alternativo italiano. Emergere non è legato alla fortuna”.

Parliamo di questo nuovo album… Come mai avete scelto la formula dell’ospite in ogni brano?
“Abbiamo lavorato a questo disco per più di un anno e quando decidemmo di incominciarlo l’idea era quella di riunire e collaborare con tante persone conosciute grazie ai nostri concerti e alla musica in generale. Inoltre sapevamo già che registrare con tanti amici e persone diverse avrebbe trasformato il tutto in una grande festa… festa che tra non molto porteremo dal vivo in giro per l’Italia. Sono 12 fantastici ospiti da Max dei Deasonika, a Olly dei The Fire passando per Joye Cape dei LagWagon e Alberto Camerini solo per citarne alcuni”.

Tenendo conto degli standard della rete, come è organizzato il vostro lavoro di musicisti?
“Ora c’è la possibilità di un rapporto veloce e diretto tra gruppi, locali, etichette e quant’altro. Ci chiamano direttamente per organizzare le date o semplicemnte per dirci che un nuovo brano è piaciuto. Tramite MySpace ci ha scoperto l’etichetta USA, grazie ad internet abbiamo suonato in tutta Europa”.

Cosa ne pensate della nightlife milanese?
La vita di Milano, la notte, è controversa. da certe angolazioni non puoi che notare che si beve tanto e bene, meglio che altrove. Dalle altre parti è troppo sterile”.

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