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Novembre

Il progetto del Comune per “Accompagnare i ragazzi alla vita adulta”

Accompagnare i ragazzi alla vita adulta: questo il nome del progetto per i diciottenni soli a Milano. Rabaiotti: “La città è chiamata a offrire loro nuove prospettive di crescita”

Un ponte verso la piena autonomia. Questo il senso della Sperimentazione nazionale e regionale di interventi a favore di ragazze e ragazzi appena diventati maggiorenni seguiti dai Servizi sociali che non possono vivere in famiglia sulla base di un provvedimento dell’Autorità giudiziaria, chiamati “care leavers”. Il Comune di Milano aderisce al progetto, dunque, per accompagnare i ragazzi alla vita adulta.

Le dichiarazioni

Autonomi per legge – interviene l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiottima spesso non ancora dal punto di vista lavorativo-reddituale, abitativo e nemmeno psicologico. I diciottenni che non possono contare sul supporto naturale della loro famiglia hanno ancora bisogno di essere seguiti, affiancati, indirizzati. Devono poter trovare nella città gli opportuni sostegni che permettano loro di diventare grandi. Fare in modo che, attraverso interventi di rete, azioni di tutoraggio finalizzate al completamento degli studi e all’inserimento nel mondo del lavoro e alla ricerca di una casa, anche per questi ragazzi si aprano nuove e diverse prospettive di crescita. Non farlo significherebbe, in molti casi, vanificare gli sforzi compiuti fino a quel momento. Sia da parte dei ragazzi che degli educatori. Lasciarli in una controproducente condizione di abbandono. Per questo partecipare alla Sperimentazione nazionale, che va nella direzione esattamente contraria, è di straordinaria importanza”.

Si tratta di progetti personalizzati di supporto per una decina di ragazzi

Saranno seguiti in relazione ai loro specifici progetti di vita. Il tutto per un periodo che va da uno a tre anni, a partire dal prossimo dicembre, accompagnandoli verso la conquista di una vita adulta, definitivamente autonoma.

Si prevede un importo dedicato, perlopiù finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in parte anche da Regione Lombardia. Il progetto si articola in vari interventi. Borse per l’autonomia, individuazione di una sistemazione alloggiativa, attivazione di tutor educativi e così via. Si prevede anche la partecipazione ad attività formative a livello nazionale a cura del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, partner ministeriale del progetto.

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