16th

Settembre

L’estate sociale del Comune di Milano

Un’estate sociale durante la quale il Comune ha cercato di stare vicino alle famiglie delle ragazze e dei ragazzi, soprattutto quelli più fragili, adattandosi a una nuova realtà. Promosse le case vacanze e le iniziative nei cortili popolari

Oltre seicento ospiti nelle case vacanza e mille partecipanti alle iniziative nei cortili popolari. Questa appena terminata, per il Comune di Milano, è stata un’estate sociale. Si sono conclusi con successo i programmi nelle case vacanza di Ghiffa, Andora e Vacciago. Qui, tra agosto e settembre, sono stati circa seicento gli ospiti (per un totale di duecento nuclei familiari) che hanno partecipato alle gite giornaliere presso la casa vacanza di Vacciago. L’iniziativa Fuori dal Comune prevedeva giornate da passare in famiglia con momenti di svago, escursioni e altre attività ricreative.

Ancora, una settantina – di cui trenta, circa, i minori – gli ospiti che hanno usufruito della permanenza nelle case di Ghiffa e Andora nell’ambito del programma Estate insieme. Soggiorni di due settimane per ragazzi con disabilità e le loro famiglie.

Questi progetti si aggiungono in maniera complementare alle opportunità offerte dalla Milano Summer School, che aumenta la varietà di proposte dell’estate sociale. Il palinsesto di eventi in questione comprendeva attività educative, culturali, sportive e per il tempo libero promosse dal Comune di Milano nei suoi centri estivi. Oppure, ancora, nelle varie realtà educative, culturali e sportive del territorio.

Sono stati invece circa mille i bambini e i ragazzi tra i 6 e i 14 anni che hanno partecipato all’iniziativa del Centro estivo diffuso. Una iniziativa sviluppata all’interno dei cortili delle case popolari nell’ambito del programma #estatepopolare nel corso di 4 settimane tra i caldi mesi di agosto e di settembre, in attesa dell’inizio dell’anno scolastico. I cortili coinvolti sono stati ventiquattro, sia di proprietà del Comune di Milano, sia di Aler. Un’estate calda, particolare, difficile per l’emergenza post lockdown ma sicuramente che ha fatto del bene a chi è rimasto in città e si è trovato in difficoltà.

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