9th

Maggio

Sapori di Puglia

Giulia e Gianni lavorano e si divertono pure nel ristorante Da Giulia, location dall’arredo che ancora ricorda il design del vecchio Panama Cafè. Un luogo semplice e conviviale, fra boiserie in legno, colori caldi e pareti impreziosite dalle tele a tema marino dell’artista Marco Tempesta. E per l’estate, un bel dehors sulla tranquilla piazzetta Gramsci.

ORECCHIETTE, CAVATELLI & CO – “Qui la certezza è quella di mangiare bene“, dice Gianni. E ha proprio ragione. I primi piatti, poi, sono davvero prelibati. Giulia dalle mani di fata stende l’impasto e dà forma a piccole chicche che accolgono il sugo come in un abbraccio. Della serie, orecchiette con concassé di pomodoro, rucoletta e stracciatella di Andria (omaggio al Bel Paese nel loro essere bianche, rosse e verdi); cavatelli con pesce spada, menta e ciliegine di mozzarella; maccheroncini al ferretto con ragù di polpo di scoglio; spaghetti alla chitarra con vongole e crema di zucchine; e pasta alla Norma, con le sarde alla palermitana e con i broccoli verdi e mollica tostata. E se si volesse un risottino? Quello ai gamberi rossi di Sicilia al profumo di finocchietto selvatico rende onore al mediterraneo mood della casa.

PROFUMO DI MARE – Se è mister Galantino a occuparsi della scelta e dell’acquisto del pesce fresco, è sempre madame Grande a servirlo in ricettine succulente. Che compaiono sia in menu che nei consigli della cuoca, variabili a seconda delle proposte del mercato. Piatti gustosi e golosi, preparati nel massimo rispetto degli ingredienti e con un pizzico di saggia fantasia. Partendo dagli antipasti: carpaccio di polpo con rucoletta selvatica e pomodorini; sauté di cozze e vongole veraci; tris di affumicati (tonno, spada e salmone) su insalatina e limoncella; e involtini e caponata di melanzane alla siciliana con bruschette. Per tuffarsi nei secondi: gratin di calamaretti con zucchine e carote; spigola alla pugliese con patate, pomodorini, olive e capperi; involtini di pesce su letto di insalata; sarde a beccafico; e scaloppa di gallinella o scorfano al cartoccio con frutti di mare. E finire con un dolce: granita alla siciliana ai gelsi rossi, sorbetto al mandarino, tiramisù in coppa, cassata e cannoli.

NEL CALICE – Curata la carta dei vini, che spazia da nord a sud, soffermandosi sul meridione: Cubìa (inzolia in purezza), Angimbé (inzolia e chardonnay) e Jalé (chardonnay in purezza) di Cusumano; Chiarandà di Donnafugata; Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Falanghina firmati Colli di Castelfranci; “Rosa del Golfo” Rosato del Salento (da uve negramaro e malvasia nera leccese); Passito e Moscato di Pantelleria di Rallo; e Zibibbo di Grasso. Senza dimenticare le bollicine del Brut e Brut Rosé della friulana Tenuta Angoris, nonché il nettare della casa: “è Arte” un buon bianco pugliese (pinot bianco e sauvignon).

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