Vola sull'ali dorate (come potrebbe essere altrimenti) il Va pensiero in scena all'Elfo Puccini dal 10 gennaio, o meglio, l'Italia secondo Marco Martinelli e raccontata sulle note di un coro dal vivo che, guidato dal maestro Stefano Nanni, intona arie e corali delle opere di Giuseppe Verdi.
In realtà non si tratta di niente di tutto questo, o meglio, Martinelli (come ha già fatto con gli applauditissimi Pantani o Rumori di acque) stravolge completamente la realtà, la storia, i fatti di cronaca e crea dei piccoli capolavori. In questo caso, tutto il messaggio di speranza risorgimentale del Va pensiero di Verdi si sposta in una piccola città dell'Emilia Romagna, ai giorni nostri, e tutti gli ideali del più grande compositore italiano incontrano temi come la corruzione, i poteri forti, un vigile urbano che non vuole fare il suo lavoro, una ribellione sociale che ha, come tema di fondo, la nostra patria “sì bella e perduta”.
Sul palco, una grande creazione corale che vede sotto gli stessi riflettori il lavoro di registi, sceneggiatori, coristi e musicisti che affiancano l'ensemble del Teatro delle Albe, uno dei gruppi teatrali più apprezzati per originalità. In platea, invece, degli spettatori increduli, sicuramente colpiti, probabilmente patriottici, pronti ad applaudire una messinscena che, attraverso le pagine e i pentagramma della storia, racconta dei giorni nostri, di cosa c'è cambiare e di cosa continua a volare su quelle ali dorate.
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