Cinque anni dopo la mostra sulla scultura italiana del XX secolo che inaugurava la nuova sede della Fondazione Pomodoro a Milano, ecco la volta de La scultura italiana del XXI secolo.
Ottanta artisti, da Nunzio a Dessì, da Cattelan ad Arienti, da Beecroft a Cecchini, da Demetz a Simeti, per analizzare le ultime tendenze italiane nel campo delle discipline plastiche. Non mancano i più giovani, da Cecchini a Gennari, passando per Sissi, Demetz, Cuoghi, Sassolino, Simeti e Previdi.
L’esposizione è un momento di riflessione sulla scultura, nel tentativo di individuare le ultime tendenze oggi che i linguaggi si sono definitivamente ibridati, i codici tradizionali sono stati rapidamente abbandonati e quella che era la disciplina artistica più “certa” nelle definizioni è divenuta di fatto la più incerta.
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