Cosa succede quando una moglie, comprata assieme alla casa e alla terra, si sente trattata come un oggetto? Molière ci mette del suo per una serie di vicende di voglie e di corna.
Lo si vede bene nello spettacolo Il marito smarrito, in scena all'Elfo Puccini.
LA PARTE PIù CONTROVERSA Di molière all'elfo puccini
Angelica, trascurata dal taccagno marito Giorgio, trova sfogo alla propria vitalità in Clitadtro. Il consorte intuisce di essere stato cornificato, cerca di incastrare gli amanti ma per ben tre volte non riesce a beccarli con le mani nel sacco.
Un testo di Molière, George Dandin, un classico tema di corna rivisitato da Filippo Renda, che ora ne cura regia e drammaturgia.
Sotto la comicità delle scene emergono i drammi dell'uomo moderno, che fatica a guarire dalle proprie manie e fobie. Una trama ricca di colpi di scena che virano dall'intreccio originale.
Molière, nome d'arte di Jean-Baptiste Poquelin, nasce a Parigi nel 1622. Commediografo e attore, comincia a frequentare gli ambienti teatrali dopo la laurea in diritto.
Ricercò uno stile di recitazione e una scrittura più realistici rispetto agli stili dell'epoca. Tra le sue opere più famose ci sono il Don Giovanni, Il misantropo e Il Malato immaginario. Questa in scena, una delle più curiose.
Il marito smarrito è all'Elfo Puccini dall'11 al 21 dicembre.
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