Dagli insetti ai cigni che twittano: è rappresentata una parabola degli ultimi quarant'anni della nostra società nella mostra Guglielmo Spotorno. Tra Surreale e Reale.
L'evento, in programma a Fondazione Stelline a Milano dal 20 novembre al 7 dicembre, raccoglie opere inedite del pittore milanese, realizzate a partire dagli anni Settanta.
L'EVOLUZIONE ARTISTICA
I lavori dei primi anni di Spotorno sono legati a tematiche naturali. Nelle opere, dai colori intensi e cariche di movimento oppure dalle tinte tenui, l'occhio dell'artista si trasforma in una lente. In seguito l'attenzione del pittore si sposta su aspetti concettuali, descritti con equilibrio geometrico.
Nell'ultimo decennio è evidente un nuovo orientamento, indirizzato alla società contemporanea, a significativi momenti storici della nostra epoca e alla riflessione sulla natura come forza devastatrice.
Le ultime tele rappresentano la spasmodica attrazione tra individuo, tecnologia e il destino di dipendenza che assorbe l'uomo.
IL PERCORSO ARTISTICO
Nato a Milano nel 1938, Spotorno inizia a dipingere in giovane età, frequentando la galleria d'arte della madre. Lì incontra alcuni tra i più importanti artisti del periodo, fra cui Arturo Martini e Felice Casorati.
A dodici anni partecipa a un concorso e il suo disegno viene notato da Federico Fellini. A vent'anni rivolge il suo interesse al gruppo Cobra, che influenza la sua pittura. Spotorno mantiene comunque una propria espressione artistica, che la frequentazione di maestri alimenta ma non stravolge.
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