Il deserto dell’Arizona ha forgiato il sound inconfondibile dei Calexico, cult band del rock alternativo americano. Dal vivo a Milano con l’ultimo album The thread that keeps us
Una delle pietre miliari del rock alternativo americano degli anni Novanta, i Calexico incantano da sempre per il sound unico ed evocativo, avvolgente e caldo come gli spazi roventi e polverosi del deserto dell’Arizona, terra d’origine della band, melodie morriconiane, cadenze gipsy e tex-mex, country & western, folk, psichedelia. Il gruppo di Tucson, guidato dai musicisti Joey Burns e John Convertino, esprime lo spirito del crossover tipico delle popolazioni del sud degli Stati Uniti d’America al confine col Messico.
Immaginatevi al volante di una vecchia auto lanciata dentro a uno scenario da film western, tra la sabbia infuocata dell’Arizona e il confine con il Messico. Nelle orecchie: Morricone e musica mariachi, paisley underground e Bob Dylan, roots-rock e tex-mex. È da qui, in questa terra di frontiera, che ventidue anni fa è iniziato il viaggio artistico di Joey Burns e dell’ex-Giant Sand John Convertino. Con il loro stile si sono affermati tra i pionieri del desert-rock.

Tra i lavori della carriera discografica della band, si ricordano i cult Hot rail, Carried to dust, Feast of wire. L’album più recente, pubblicato a inizio anno, il nono disco in studio, si intitola The thread that keeps us (City Slang). Per registrarlo il vocalist e chitarrista Joey Burns e il batterista John Convertino sono andati sulla costa settentrionale della California, in una casa trasformata in studio e battezzata House Panoramic, costruita con detriti e legname recuperato da un cantiere navale.
I Calexico lo presentano dal vivo al Carroponte di Milano con il concerto del 15 luglio al Carroponte.