28th

Giugno

Viaggio nel Brasile di Daniela Mercury

LA COMPILATION LATINOAMERICANDO – Quando si entra al Festival LatinoAmericando si ha la sensazione di iniziare un viaggio nel mondo latino fuori da ogni ristrettezza. Ci sono i sapori, i colori, la musica, l’intrattenimento, che appartengono a popolazioni che hanno un retaggio culturale inarrivabile. Anche quest’anno la manifestazione più frequentata dell’estate ha una sua compilation ufficiale. Il Cd in allegato alla rivista Latino! del mese di Giugno (CD+Rivista Euro 7,90) è una passeggiata piacevole nei viali di queste sonorità. 15 brani per ascoltare l’effervescenza di diversi artisti, da Monchy & Alexandra a Yoskar Sarante, da Papi Sànchez a Adalberto Alvarez. Timba, bachata, salsa, merengue e tanto altro da portarsi sempre dietro per un’estate tutta da ballare.

VIAGGIO TRA I SAPORI BRASILIANI –  prima di ascoltare il concerto di Daniela Mercury, è opportuno abbinare alla musica della regina dell’Axé, la gastronomia di un popolo, di cui la propria cucina è stato sempre l’orgoglio nazionale. La gastronomia brasiliana è ricca e variegata per quanto riguarda le pietanze e le bevande. Sorseggiando una capirinha fresca o un succo all’ananas si assapora il tragitto che da Salvador de Bahia, città natia della Mercury, ti porta fino all’entroterra.
Il ristorante brasiliano Fogo na Brasa (www.fogonabrasa.it), all’interno del villaggio del Festival LatinoAmericando, propone un ricchissimo menu a prezzo fisso a buffet (Euro 28,00 escluse bevande). Si può assaggiare dalla fajiolada al churrasco, servito affettato sul piatto. I tipi di carne scelta sono tre: bovino, suino e pollo. Per i vegetariani c’è un buffet di verdure, pesce e insalate (Euro 15,00 escluse bevande), mentre invece le famiglie (due adulti e un bambino di massimo 10 anni) hanno diritto ad uno sconto di euro 15,00, ad eccezione del sabato, sullo scontrino finale. “Sono figlio di milanesi ma vivo in Brasile – ci spiega il gestore Giorgio Orlando – ed è lì che osservo l’evoluzione della gastronomia per portare ogni anno al Festival LatinoAmericando le novità del momento. I clienti vengono a trovarci da sei anni a questa parte ma vogliono anche trovare percorsi gastronomici alternativi e variegati. Il nostro forte è soprattutto il ventaglio di carni che offriamo”. Nel menu primeggia la Brahma, birra brasiliana, che secondo Orlando è la regina delle bevande richieste nella terra di Daniela Mercury, smentendo così il mito della capirinha. Per chi ha voglia di un cocktail analcolico suggeriamo un succo di frutta brasiliana mentre per i dolci la mousse di maracujà.

IL CARISMA DI DANIELA MERCURY –  Un sorriso, due occhi zeppi di dolcezza, una voce trasparente per raccontarci che la musica è passione, nasce dal fondo dell’anima e poi esce fuori, appartiene a tutti, proprio a tutti. Sono seduto davanti a lei e la ascolto con interesse. Nelle sue mani vellutate di alabastro si intravede Salvador de Bahia, in alcuni tratti del suo volto si scoprono i vicoli di quella città raccontata da Amados nei suoi fragorosi romanzi. Eppure, adesso la Mercury si è ribellata all’arroganza delle multinazionali discografiche e si produce autonomamente. Così l’ultimo album Balé Mulato fa alzare l’ascoltare su un tappeto volante e guardare dall’alto 14 storie piccole e grandi che si sviluppano in tante canzoni, ricche di ritmo, musicalità, pregnanza di contenuto.

IL CONCERTO – Le luci si spengono e un paio di percussioni annunciano l’inizio del concerto. Davanti al palco c’è una folla indescrivibile che grida il suo nome, che inneggia “Daniela” come se chiamasse un’amica d’infanzia, una persona cara con cui si condividono le gioie e le paure della vita. Daniela Mercury è un vero animale da palcoscenico e nei suoi novanta minuti di un’indimenticaibile esibizione dal vivo regala alla platea un tuffo profono nella musica brasiliana. Lei, la regina dell’Axé, agita il suo corpo con una sensualità che non ha paragoni, ti guarda diritto negli occhi e ti trasmette la giovialità di un popolo che aspetta ancora il suo riscatto, che con pazienza merita il dovuto riconoscimento politico e sociale. Quando canta “Tudo tudo tudo amor… So Tenho No Peito O Tesouro  guardado” il pubblico si accorge che forse l’amore può riappropiarsi di una sua centralità nella vita, mentre una chitarra serpeggia tra le note grattuggiate che fanno danzare persino le zanzare. Poi un pianoforte inizia a suonare una nenia delicata e la Mercury intona con estrema dolcezza “Pensar em Voce” mentre una coppia sotto al palco si fa le fuse, con l’ardita speranza che quella storia possa sfondare i limiti dell’eternità. Daniela sorride, fa una giravolta e si trasforma in una sirena. Gli applausi la rivestono in questa serata irreale fino alla fine, data da appuntare per chi apprezza il festival LatinoAmericando.

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