22nd

Luglio

Teatro Litta: Open Source

Il programma artistico per la stagione 2008-09 del Teatro Litta è open source, ovvero un codice sorgente aperto alla disponibilità di altri sviluppatori: registi, attori, autori, tutti di nuova generazione.

OPEN SOURCE – L’obiettivo della stagione 2008-09 è rendere attivo, visibile e organico il trasferimento di conoscenza e il ricambio generazionale, arrivando ad individuare giovani registi della scena italiana e gruppi di attori, che nello specifico del loro lavoro, avevano già sviluppato progetti in modo autonomo. Il Teatro Litta diventa così una piattaforma di sviluppo, aprendo le porte a una stagione non a catalogo, ma con un vocazione chiara e programmatica nel dare il giusto valore, creare lavoro e costruire appuntamenti eccellenti con il pubblico.

AMAMI – Sei spettacoli della stagione hanno come tema principale l’amore, in tutte le sue forme. Dalla gelosia cieca di Otello, rivisitato da Claudio Autelli per il secondo anno del progetto Work in progress (dal 24 ottobre al 16 novembre). All’egoismo della Marchesa de Metreuil, che la regista Silvia Giulia Mendola rende universale attraverso un ambiente stilizzato, mentre i costumi richiamano fedelmente la società francese del XVIII secolo (Le relazioni Pericolose, dal 9 al 31 dicembre). Dalle mille domande che si pongono due innamorati, Do you love?, adattamento dei saggi di antipsicologia di Laing (dal 10 febbraio all’8marzo 2009) fino al voyerismo di Moana Porno – Revolution (dal 6 al 15 marzo 2009).

CONTEMPORANEITA’ – Il progetto per il Signor Perelà?! nasce dalle tre attrici: Sara Bellodi, Isabella Macchi e Stefania Umana che danno vita  a tre punti di vista diversi sulla storia dell’uomo fatto di fumo raccontato da Palazzeschi (dal 25 novembre al 14 dicembre). Sempre al tema letterario è legato La fine di Shavavuoth di Stefano Massini, in cui un giovane Kafka discorre sul piacere di vivere con un attore polacco, Jitzach Lowy, al termine di una rappresentazione teatrale (dal 20 gennaio al 1 febbraio 2009). Nato come studio sulla drammaturgia contemporanea, Frecce dell’angelo dell’oblio, si trasforma in piéce sotto la guida di Tiziana Bergamaschi, che ne sottolinea l’aspetto della memoria (dal 20 febbraio al 1 marzo 2009).

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