24th

Ottobre

Intervista a Alberto Astorri e Paola Tintinelli

Alberto Astorri e Paola Tintinelli, due astri emergenti del teatro contemporaneo, si sono incontrati tre anni fa al Festival di
Santarcangelo di Romagna. Da allora è nato un proficuo soladilizio che li ha portati ad incrociare i loro percorsi, la loro storia artistica.

Cosa facevate nel 2002 sul palcoscenico di quel festival?
Astorri: “A dire il vero facevamo parte del laboratorio teatrale su
Fellini voluto dal Festival in collaborazione con la compagnia Liberamente
di Napoli. Un’esperienza importante che si è conclusa con la realizzazione di uno spettacolo per la regia di Davide Iodice”.

Cosa è nato da quell’incontro con il regista partenopeo?
Tintinelli: “Diversi spettacoli che si sono rivelati molto stimolanti per noi. Penso a I Giganti della Montagna di Pirandello e La Bellezza, spettacolo di scrittura
scenica collettiva sempre per la regia di Davide Iodice”.

Cosa vi unisce davvero sul palcoscenico?
Astorri: “Nonostante abbiamo una formazione diversa, siamo uniti da un percorso autorale e di sperimentazione, che ci ha permesso da due anni a questa parte di creare messe in scene particolari come La Ballata di Woizzecco, una rilettura del Woyzeck di Buchner, Acquario Lunare, frequentazione nottambula nella poesia del novecento, o Mac e Beth, una riscrittura del Macbeth di Shakespeare, che abbiamo presentato  al teatro Litta di Milano”.

Che significato ha rileggere Shakespeare?
Astorri e Tintinelli: “Pensiamo che il genio di Shakespeare non vada riletto ma ri-scritto poichè la genialità reiterandosi si ri-produce”.

Si continua a parlare di crisi del teatro. Voi cosa ne pensate?
Astorri: “Il teatro italiano non è giovane. Certamente c’e un vuoto generazionale
e un meccanismo produttivo che non permette più a nessuno di rischiare,
nessuno vuole più rischiare, tenenedo in scena una compagnia giovane come può essere la nostra. Pensi che Albertazzi è ancora in scena vi sembra poco?”

Internet è la tv del terzo millennio. Ci può essere un connubio con il teatro?
Tintinelli: “Credo che internet e il teatro non possano avere nessun punto di incontro.Penso che il teatro sopravviverà alla tecnologia più avanzata”.

Si sente più regista o attore?
Astorri: “Mi sento più attore. In realtà il lavoro nasce in una simbiosi tra me e Paola Tintinelli che è co-autrice di tutti i testi. Siamo uno lo specchio dell’altro e non siamo dei registi nel senso tradizionale del termine”.

Progetti per il futuro?
Astorri e Tintinelli: “Abbiamo in programma di partire per Parigi e lavorare per alcuni mesi al Père Lachaise”.

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