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Marzo

Sanremo 2007: Sanremoff

Il Festival di Sanremo ha un’altra faccia. Si chiama Sanremoff, l’arcipelago di eventi collaterali che accompagna il 57° Festival della canzone italiana: concerti, incontri, spettacoli e shopping sotto la direzione artistica di Pepi Morgia. “E’ un momento di interazione e di scambio, di riscoperta della condivisione, di esperienze emotive, intellettive e culturali”, spiega l’Assessore della città di Sanremo Igor Varnero.

SANREMOFF – Piazza Colombo è il cuore pulsante dell’alternativa all’Ariston. Un mega palco al centro con musicisti che vanno e vengono. La gente si ferma, ascolta incuriosita questi volti di ieri e di domani del panorama musicale. “Genova è una città piena di contraddizioni, ma noi siamo contenti di provenire da lì, perché ci siamo arricchiti con stimoli sempre nuovi”, esordisce così Federico Sirianni per questo viaggio di note che pesca dal suo nuovo disco Dal basso dei cieli, fatica discografia di frontiera. La Sicilia anima la piazza con gli Archinuè, che con la voce e la chitarra di Francesco Sciacca e compagni, si insinuano in un modo di far musica che recupera il sound mediterraneo. La band catanese ha partecipato nel 2002 al festival di Sanremo con il brano La guerra dei santi, che si è portata a casa il premio della critica.

DA GAZEBO A GRAZIANI JUNIOR – Spazio agli anni ottanta con una meteora del decennio: canta Gazebo, all’anagrafe Paul Mazzolin, onda anomala del decennio del riflusso con l’hit I like Chopin. “Mi piacerebbe un giorno salire sul palco dell’Ariston – mi confessa Gazebo nel backstage – anche se so che in questo momento il mio percorso è un altro. Mi inorgoglisce vedere il pubblico che ricorda a memoria le mie canzoni”. Tuttavia, il palco di piazza Colombo accoglie anche figli di grandi glorie. E’ il caso di Filippo Graziani, figlio del cantautore scomparso Ivan: “La mia esclusione dal Festival di Sanremo non mi ha sorpreso – mi ribadisce Filippo – perché la manifestazione si allontana sempre di più dalla percezione delle nuove tendenze musicali. Non è una novità che mio padre non avesse buoni rapporti con il palco dell’Ariston, e sono convinto che sarebbe stato contento di vedermi in questa vetrina alternativa”.

NON HO MAI SCRITTO PER CELENTANO – Nelle librerie sanremesi si intravede il primo libro di Antonello De Sanctis Non ho mai scritto per Celentano(No Reply, Euro 14,00), segreti e retroscena di 35 anni di storia della musica leggera svelati nell’autobiografia di un grande protagonista delle classifiche. Lo scrittore è autore di canzoni che hanno fatto la storia della musica, come Padre Davvero di Mia Martini, Anima Mia dei Cugini di Campagna o Laura non c’è di Nek. Un viaggio affascinante, narrato con passione e divertimento, che va letto proprio in questi giorni sanremesi.

PALAFIORI – Il fumetto ha visitato il festival con la mostra Tex a Sanremo, ospitata dalla mega struttura della città dei fiori: 100 tavole realizzate dal trio Brindisi, Civitelli e Fusco, tre fiori all’occhiello del mondo bonelliano; mentre non lontano da qui le nuvole parlanti allargavano l’ospitalità con la mostra Diabolik a Sanremo, che ha incuriosito gli appassionati del re del terrore per questo rapporto tra scienza e fantascienza. Spazio anche agli incontri culturali, alla presenza di Dori Grezzi, per la tavola rotonda dal titolo Fabrizio De André: un dialogo ininterrotto, in occasione della presentazione del volume curato da Elena Valdini Volammo davvero – un dialogo ininterrotto (Bur). Riscoperta delle peculiarità gastronomiche di diverse regioni italiane, che hanno allestito banchetti degustativi. In prima linea c’erano Campania e Puglia, dove a farla da padrone si disfendevano formaggi, salami e vini locali. “C’è la voglia di recuperare a tavola i vecchi sapori – ci racconta il promoter avellinese Mario Giardino – perché la gente ha finalmente compreso che la gastronomia regionale del nostro Paese è ricca di scelta ed è adatta ad ogni esigenza”.   


   

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