5th

Novembre

Vinicio rosso sangue

In un anno in cui la Grecia ha fatto tanto parlare di sé (nel bene e nel male), Vinicio Capossela, come un eroe, volge il suo sguardo verso l'affascinante penisola ellenica, lasciandosi ammaliare dalla travolgente musica rebetika. Il risultato è un vero successo. Rebetiko Gymnastas, dopo aver estasiato il pubblico della tournée estiva, continua ad attirare centinaia di fan che non si sono persi l'appuntamento al Tunnel del 4 novembre (in replica anche il 5, il 6 e il 7).

SETE DI CULTURA – Vestito di nero e di rosso, accompagnato dalla sua piccola ed eccezionale orchestra greca, l'artista apre la serata con l'ammaliante Misirlou, antichissimo brano greco reso celebre dal mondo del cinema grazie a Pulp Fiction. E così, un vento esotico inebria il pubblico, che ascolta e danza ipnotizzato come un serpente. Rebetiko Gymnastas è un susseguirsi di raffinate perle musicali, frutto di studio, di ricerca e di accurata selezione. Un canestro di delizie dalle quali si è sempre tentati e mai sazi. Tra insoliti testi amorosi e considerazioni sulla vita, come succede in Rebetiko Mou.

FAME DI SPAZI – Vinicio ha un fare sciamanico e dionisiaco. Sorride, sospira, col suo fare invita all'esaltazione della conoscenza e della cultura. E spiazza. Spiazza cercando nell'antico la modernità. Spiazza reinventando se stesso. Spiazza mentre si spacca un piattino sulla testa, si taglia, e dice “Ah, mi piace sanguinare!”. E tu sei lì e pensi “Costui è genio e follia”. E spiazza con il suo modo di descrivere Milano: “I binari dei tram sono le sue vene; è una creatura ossessionata dal tempo, basta vedere tutti gli orologi che ha al suo polso”. Ma lancia anche un appello: “Siamo in tanti questa sera ragazzi, forse sarebbe stata più appropriata una location più grande, ma ahimé gli spazi iniziano a scarseggiare. Chiudono tutti e aprono solo showroom”. Non basta un bis per congedare la platea, che chiede bramosa un secondo encore. Vinicio accontenta i ginnasti, si siede al piano, chiede a tutti di schioccare le dita e dona Nella Piogga. Che augura la buona notte, inebriando e ricolmando i cuori.

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