3rd

Giugno

Una reunion da Arena

Alla fine la tanto temuta pioggia non è arrivata, e l’attesa reunion dei System of a Down si è svolta senza intoppi nella sterminata cornice dell’Arena concerti Rho Fiera. 40mila spettatori per una giornata adrenalinica e nostalgica, tra sonorità punk rock e nu-metal. E qualche nota a margine. Ma procediamo con ordine.

Già dalla tarda mattinata, una folla eterogenea si dispone sotto il grande palco. Liceali a piccoli gruppi, trentenni “navigati” e persino qualche papà con figli al seguito, tutti accorsi per ascoltare la band di origine armena, scioltasi (definitivamente?) nel 2006. Ma prima devono esibirsi le band d’apertura. Iniziano gli Anti-Flag, da Pittsburgh, carichi e coinvolgenti (il batterista suona anche in mezzo alla folla) anche se non al livello dei Volbeat. Mescolando sonorità heavy metal e rockabilly, la band danese trascina e intrattiene, condendo il tutto con un omaggio a Johnny Cash. Seguono i newyorkesi Sick of it All: molti urli, tanti richiami al punk old school e poco cuore. Conclude Glenn Danzig (ex cantante dei Misfits), che, causa qualche stonatura di troppo, è costretto a uscire tra fischi e bottiglie.

Ed è finalmente il turno dei System. Il carismatico frontman Serj Tankian, impeccabile nella sua camicia bianca, gioca d’anticipo dichiarando problemi alla gola. In effetti qualche acuto viene abilmente aggirato, ma il cantante non si tira indietro e, aiutato anche dalla voce dell’istrionico chitarrista Daron Malakian, accompagna la folla per un’ora e mezza, senza interruzioni (e senza bis). Le danze si aprono con Prison Song e poi si prosegue tra i successi che hanno segnato la breve ma intensa attività del gruppo. Se qualche arrangiamento risulta sotto tono (Question!), l’atmosfera si riaccende con i classici Lost in Hollywood, Aerials, Toxicity. Lo show si chiude su Sugar, cantata (e ballata) con energia anche dal pubblico.

Resta da fare solo un appunto “logistico”. Chi arriva in auto, si aspetti un ticket parcheggio decisamente salato (15 Euro) e una coda interminabile all’uscita. Per insufficienza di prove, non possiamo esprimerci sullo stato della linea metropolitana…

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