27th

Ottobre

Una Milano invisibile… ma viva

La città non dice il suo passato: lo contiene come le linee di una mano“: con questa frase di Italo Calvino si chiude Cartoline da Milano, il corto del regista e direttore del doppiaggio Josè Bagnarelli, proiettato in questi giorni al cinema Mexico. Quello dell'autore milanese è un vero e proprio audiometraggio, un racconto fatto di suoni che restituisce un vivido affresco della vita quotidiana meneghina fino agli anni Sessanta: dalle gare di tuffi lungo la Darsena ai cortili delle case di ringhiera in cui risuona la musica di Carosello, passando per lo sferragliare dello storico tram Gamba de Legn'. A sconvolgere la vitalità del capoluogo lombardo, la cieca follia del terrorismo con la bomba di Piazza Fontana del 1969. L'autore, gentile e disponibile, risponde alle nostre domande.

Perché questa “storia per suoni” di Milano?
“L'idea è nata un paio di mesi fa, in occasione della Settimana della Comunicazione, l'evento milanese dedicato al settore. Insieme ad altri registi, sono stato invitato a realizzare un corto sul tema calviniano della Milano invisibile: la proposta si è rivelata molto interessante, dato che mi occupo di audio”.

Nel cortometraggio si sentono frammenti di vita quotidiana milanese…ha attinto ai suoi ricordi di infanzia?
“In parte sì: la fabbrica in piazza Amendola, per esempio, era a pochi passi da casa mia e la sirena che scandiva la vita degli operai era un sottofondo familiare. Solo un episodio, quello dei canottieri sul Naviglio, risale agli anni Venti/Trenta”.

Anche Piazza Fontana fa parte di questi ricordi?
“Sì. All'epoca avevo dieci anni e mi trovavo in Piazza Cordusio, sono rimasto sconvolto. E quando mi capita di vedere foto degli Anni di Piombo sento che è davvero necessario trasmettere il patrimonio di Milano”.

Come avete lavorato?
“Il contributo dei miei collaboratori a Eccetera (la casa di produzioni audio di cui è fondatore, ndr) è stato fondamentale. Per il tram Gamba de Legn' siamo partiti da una ricerca storica su materiale fotografico mentre la sirena della fabbrica in piazza Amendola, che ora non c'è più, è stata sostituita da quella di un'altra fabbrica vicino a Canzo”.

In questi giorni, Cartoline da Milano viene programmato prima di Séraphine, il film di Martin Provost sulla pittrice naïf nata a Senlis. Lo ha visto?
“Sì e mi è piaciuto molto. Sono contento di introdurre un film così interessante e, se posso permettermi, devo dire che il doppiaggio italiano, realizzato interamente a Milano, è davvero preciso e misurato, cosa non scontata al giorno d'oggi”.

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