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Gennaio

Zlatan Ibrahimovic: “Il MIlan è una nuova sfida e non vedo l’ora di giocare”

Ibrahimovic si è presentato alla stampa. È in forma, assicura di potere dare ancora il massimo ed è convinto che il MIlan possa riprendersi

Spavaldo come suo solito, ironico al punto giusto, ma soprattutto carico: in altre parole, Zlatan Ibrahimovic. Davanti alle domande incalzanti dei giornalisti, durante la presentazione ufficiale del giocatore avvenuta stamane presso la sala conferenze di Casa Milan, lo svedese ha tenuto testa a modo suo con risposte schiette che lasciano ben sperare i supporter del Diavolo.

Ad attenderlo a Casa Milan circa 500 tifosi entusiasti di riabbracciare il ‘salvatore’

Presentandosi verso le 10 questa mattina presso la sede del club rossonero in Via Aldo Moro, lo svedese ha trovato ad accoglierlo circa 500 tifosi festanti e urlanti di gioia. ma soprattutto convinti che il giocatore possa ridare slancio alla loro squadra del cuore, dopo un avvio di campionato molto deludente, per non dire catastrofico (11esimo posto in classifica, la metà dei punti rispetto all’Inter che occupa il primo posto). Insomma, Zlatan ‘il salvatore‘.

A lui, quindi, la dirigenza rossonera ha affidato le chiavi per aprire il portone che conduce verso obiettivi dignitosi di stagione che oggi sembrano lontani. Una responsabilità che non spaventa lo scandinavo che, a 38 anni, si appresta a vivere una seconda (terza?) giovinezza.

‘’Ho accettato questa sfida perché mi sento bene – ha dichiarato l’ex Los Angeles Galaxy –. Per vincerla è necessario stare bene non solo fisicamente, ma anche con testa e spirito. Bisogna essere in grado di gestire le cose, perché è vero che non potrò rendere come facevo quando avevo 30/35 anni. Un campione intelligente sa dosare le sue forze per garantire sempre il massimo. Non posso pensare di correre su ogni singolo pallone. A volte calcerò da fermo e da 40 metri (ride)…’’.

Ironia a parte, Zlatan non vede l’ora di scendere in campo. Magari già lunedì prossimo contro la Sampdoria a San Siro. Decisione che spetterà solo e soltanto all’allenatore Stefano Pioli. Ma intanto l’attaccante scalpita, precisando che lui l’ultima volta non voleva andare via dal Milan, confermando che la cessione nel 2012 fu una scelta presa dai dirigenti e non sua. Ma il passato è alle spalle, i rancori anche, inutile tornare sull’argomento. Ora c’è il presente: ‘’Voglio calpestare di nuovo l’erba di San Siro, tornare subito a respirare l’atmosfera di questo stadio gremito da 85 mila persone. Che magari ti fischiano. Se lo faranno con me non mi arrabbierò, anzi a me le critiche servono a fare uscire ancora di più la mia adrenalina. E a quel punto mi applaudiranno’’.

Ibrahimovic

Ai giornalisti Zlatan Ibrahimovic ha confermato di stare bene e voler dare il suo importante contributo per risollevare la squadra  che ha iniziato in maniera negativa questa stagione

Arrivato solo ieri a Milano le sue parole suonano già come quelle di un vero leader

Ascoltandolo sembra subito di sentire parlare uno già diventato leader. In squadra dovrà spronare gli altri e dare l’esempio di come ci si comporta da veri professionisti. ‘’Bisogna sapere soffrire, chi non conosce questa parola allora non potrà mai esprimere il suo massimo valore – proclama Ibra –. Io sono uno che lavora duro e per questa ragione, da sempre, mi aspetto molto dai miei compagni. Sono sicuro che la squadra abbia le potenzialità per fare molto di più. È necessario però capire che non dobbiamo fare uno sprint sui 100 metri, ma ragionare da maratoneti perché la strada verso la fine del campionato è ancora lunga. Io credo al 200% nella possibilità di rilanciarsi, se non fosse così non sarei qui seduto a parlare con voi’’.

E per chiudere, un piccolo messaggio Zlatan lo ha voluto mandare a Cristiano Ronaldo, già affrontato anni fa ai tempi di Real e Barcellona. Se a inizio dicembre lo svedese dichiarò che il Ronaldo più forte era quello brasiliano, questa mattina nei confronti di Cr7 ha usato toni più morbidi e rispettosi: ”Sono contento che anche lui abbia scelto di venire a giocare in Italia. La sua presenza è un bene per la Serie A. Vedremo poi quello che succederà quando ci sfideremo”.

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