17th

Marzo

Vanillina

Vanillina: dietro ad un nome così soffice e leggiadro si cela un gruppo rock che sa il fatto suo. Chi è capitato al Rocket, mercoledì 16 marzo, ha potuto toccare con mano ed orecchi il suono deciso, un po’ indie, un po’ grunge, un po’ noise, un po’ psichedelico, un po’ beatlesiano, un po’ stoner di Davide Lasala (voce, chitarra), Gabriele Giussani (basso) e Luca Pozzi (batteria).

Per l’occasione è stato presentato il video di “Polvere”, il primo brano realizzato insieme a Luca, nuovo batterista, da un anno con la band. Un video in bianco e nero, ben giocato sulla velocità delle immagini ed i moti della musica. I brani del nuovo album “Spine” sono piccole poesie di un esistenzialismo quotidiano, plasmato con passioni in erba, forti nella propria giovinezza. Amori, sogni e disillusioni.
Strumenti ben calibrati da cui esce un suono d’insieme molto buono e genuino, che fa apprezzare anche una bella cover dI “Helter Skelter” dal White Album dei Beatles.

Facciamo due chiacchiere con Luca Pozzi, in perfetto stile “Fab Rour”, con tanto di basettoni, camicia e cravatta: “Ho studiato molto per riuscire a suonare al massimo senza che questo si ripercuotesse sul mio fisico e per superare i miei limiti tecnici. Mio maestro è stato Giorgio Zanier (ex Pitura Freska), che ha rivoluzionato il mio modo di suonare. Dal post-punk e noise, coi Vanillina, – prosegue – sono passato ad altre sonorità, ma comunque rock. Quando suono, per me la musica è libertà, caricarmi e poi perdere il controllo, come un fiume in piena. Prima mi divertivo, ma non riuscivo a comunicare quello che sentivo, adesso sì. E ne escono la rabbia, la grinta, la primitività della batteria. Quando ascolto, vedo la musica come compagna di vita. Senza di lei sarebbe come avere un mondo senza colori. E ascolto generi differenti da quello che suono, per trovare più stimoli. Per esempio, mi piace  Ani Di Franco.”

E bravi ragazzi! Continuate così!

di Melissa Mattiussi

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