11th

Novembre

The Record of the time

Ore 18. La mostra di Laurie Anderson al Pac (Padiglione di Arte Contemporanea) ha appena inaugurato e l’afflusso di gente è davvero incredibile. I più fortunati entrano con i pass, i meno fortunati devono attendere ore, prima di solcare la soglia dei non addetti alla stampa.

Chi conosce l’artista sa che deve aspettarsi di tutto da una sua mostra, tuttavia è impossibile non rimanere stupiti dalla genialità delle opere di questa musicicsta talmente innamorata del violino che ha voluto inventare mille modi posssibili per farlo rinascere.
The Record of the Time – Le opere sonore di Laurie Anderson è una mostra multiforme, fatta di installazini interattive, fotografie, sculture, disegni, oggetti multimediali, poesie, e i protagonisti sono il violino, la voce, gli spazi sonori, il corpo-strumento. Tutte opere che ripercorrono l’intera esistenza della Anderson come artista, quindi dagli anni ’70 fino ai nostri giorni.
Si, perchè per questa sua prima retrospettiva italiana, ha voluto far conoscere 30 anni della sua storia, dei suoi sogni, dei suoi progetti.

Come non rimanere colpiti dal tavolo che con chissà quale marchingegno permette di ascoltare la musica attraverso le ossa delle braccia, ovviamente appoggiandosi su un determinato punto, o da videoclip di performance in cui l’artista newyorkese indossa un abito tutto da suonare, o ancora dalle numerose versioni di violini: al neon, elettrici, computerizzati…
Sono circa 90 le opere e tutte da vedere, senteire e provare.

Usciamo dalla mostra  e notiamo che la fila si arricchisce sempre più (nonostante il freddo) di persone disposte a tutto pur di entrare e assistere alle performance live di Laurie Anderson, presente al PAC solo per il giorno dell’inaugurazione.


La mostra rimane aperta fino al 15 febbraio tutti i giorni, tranne lunedì dalle ore 9.30 alle ore 19; il giovedì fino alle ore 22.
Chiusa il giorno di Natale e Capodanno.

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