8th

Dicembre

That’s Opera

È cominciata il 13 novembre, ma metterà piede a Milano solo nel 2015, in vista dell’Expo. Eppure vale la pena parlarne ora, subito dopo l’inaugurazione della stagione scaligera. È That’s Opera, la mostra itinerante che per la prima volta porta in giro per il mondo l’Archivio Ricordi: da Bruxelles, dove ha inaugurato lo scorso novembre, a San Pietroburgo, passando per Pechino e New York.

QUANTI RICORDI! – La casa editrice musicale Ricordi ha festeggiato nel 2008 ben 200 anni, due secoli
di storia che rappresentano una pagina dell’identità culturale dell’intera Milano, sebbene dal 1994 appartenga al gruppo internazionale Bertelsmann (proprietario anche di Random House e BMG). Il suo è un archivio musicale che non ha pari in qualità e quantità di documentazione: metterci il naso è il sogno di qualsiasi melomane o musicologo. Coloro che vogliono mettersi in ascolto di una bella storia non può che restare incantato di fronte al contenuto del “forziere” Ricordi: migliaia e migliaia di documenti che ricostruiscono le opere liriche, ma anche le vite personali di chi ci ha lavorato con passione e tenacia, c’è di che riempirsi le orecchie.

BEHIND THE CURTAIN – Il percorso di That’s Opera si compone di
5 sezioni tematiche. L’allestimento è stato pensato dall’architetto e scenografo tedesco Uwe Brückner, figura di spicco dell’exhibition design. Ogni sezione espositiva è racchiusa in una grande struttura cubica, in cui sono rappresentate le fasi creative di un’opera lirica. Ovvero il libretto, la partitura, la scenografia, voci e costumi, fino alla performance sul palcoscenico. Ciascun “cubo” è come una piccola scatola di tesori, contiene bozzetti, figurini, spartiti di sette grandi opere: Aida e Falstaff di Verdi, La Bohéme, Tosca e Madama Butterfly di Giacomo Puccini e ancora le più contemporaneee Prometeo di Luigi Nono (1984) e Teneke di Fabio Vacchi (2007). Tra le preziositò esposte, il manoscritto dell’Aida, e poi tanti schizzi, fotografie, autografi di storici protagonisti della lirica italiana che svelano i retroscena del making – of di un’opera.

THAT’S ITALY – Così, mentre l’imponenete Archivio Ricordi – attualmente custodito in Brera e  accessibile ai soli addetti ai lavori- è in fase di digitalizzazione, un’altra parte si presta alla realizzazione di quella che negli intenti di Jean – Jacques Nattiez (musicologo di fama e curatore di That’s Opera) vuol essere “un’esperienza estetica indimenticabile“. In un paio d’ore di percorso tra sipari, atélier e scene ricostruite in ambienti in cui viene promessa la massima interazione tra allestimento e visitatori, l’Opera Lirica è sotto i riflettori e con lei la creatività e il genio di Verdi e Puccini, Nono e Vacchi, che portano alto il valore del “made in Italy” in tutto il mondo, da 200 anni anche grazie a Ricordi.

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