14th

Aprile

Sinfonie in noir

È buono, dà energia, ha un’azione tonica sulla muscolatura e allevia la stanchezza. Il caffè fa bene, perché rinunciarvi? Ma attenzione: meglio diffidare dalle imitazioni.

I MOSCHETTIERI NERI – Sono quattro i chicchi di caffè più amati dalle nostre tazzine. Anzitutto, la coffea Arabica, famosa per la varietà Moka, i cui grani dal colore verde rame sono piuttosto minuti e vantano un aroma intenso. Il Brasile ne è il primo produttore al mondo, seguito dalla Colombia, che offre un caffè più dolce; mentre l’Etiopia ne dà uno assai fiorito con note di caramello. Poi viene la Robusta, con i suoi grani più piccoli e tondi e un tasso di caffeina più marcato. Ed è l’Asia il continente dove si concentra la maggior produzione di questa tipologia. La Liberica, invece, è il caffè delle foreste della Liberia e della Costa d’Avorio. Anche se qui la qualità è inferiore, il re nero è sempre profumato e piacevole. Infine l’Excelsa, dove i grani sono lasciati invecchiare sino ad ottenere un gusto simile all’Arabica.

QUESTIONE DI FEELING – Una miscela, composta da nove dei migliori caffè Arabica. Un unico aroma, dolce già dal primo sorso. È il gusto illy, un blend ben dosato, in cui i cru (ebbene sì, la parola vale anche per il caffè) donano un’identità riconoscibile. Come in un gioco dove gli opposti si attraggono, troviamo la sciantosa Etiopia e il macho Brasile. Lei indossa i profumi del Sud del mondo: gelsomino, melone maturo e agrumi, per un sapore marcatamente femmineo. Lui, il brasileiro, è maschio, intriga per la sua corposità e per il sentore di note concrete: crosta di pane, caramello e cioccolato. È sciropposo e scivola sulla lingua. E ancora la Colombia, simbolo dell’eleganza classica ma sbarazzina nei dettagli: aroma di cioccolato, con deviazioni nel floreale (limetta, arancio, bergamotto) e, ancora più spinto, profumo di tuberosa e gelsomino. Per finire con la Signora delle spezie, l’India. Il caffè dell’altopiano del Deccan conserva il sincretismo del Paese: razze, religioni, colori, saperi e sapori che si alternano in un solo mix. La varietà ha note di tabacco, noce moscata, e talvolta di caramello e, quando entra nella miscela illy, è gradevolmente amaro.

IN SORSI – Dove assaggiare il buon illy caffè? Da Espressamente illy, in corso Vittorio Emanuele II, all’interno del Mondadori Multicenter, non lontano dal Duomo. E qui, la prossima estate (e noi ve lo anticipiamo) si potranno degustare alcune chicche, o meglio chicchi d’oro: bevande a base di caffè espresso freddo lavorate con il blender e impreziosite dalle confetture Agrimontana: ai fichi, all’albicocca, al fico e mandorla, all’arancia e alla vaniglia. Servite nello speciale bicchiere creato dalll’architetto Matteo Thun. E per un caffè classico ma di classe? Il Demetria Cafè, che propone due espressi di fresca macina: Haiti Komet, naturale e perfetto; e Chickmagalur Karnataka, dalla foresta monsonica del sud dell’India. Anche in versione fredda e shakerata (volendo, con aggiunta di latte di mandorla). Ma da provare sono anche il Rovesciato (caffè, zucchero, gianduia, cacao e latte), il Marocchino (gianduia, caffè, polvere di cacao e crema di latte) e il Viennese (gianduia, caffè, polvere di cacao e panna montata). 

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