23rd

Ottobre

Vienna, capitale in trasformazione

Wien jetzt oder nie, Vienna ora a mai più, strillano locandine e manifesti all’ingresso del MuseumsQuartier e tutt’intorno alla sua Museumsplatz. Invitano a scoprire il complesso culturale inaugurato nel 2001, fiore all’occhiello della città sempre più lontana dall’iconografia imperiale barocca e pomposa. È uno dei dieci più grandi poli culturali del mondo: 60mila metri quadrati dedicati a pittura, scultura, videoarte, con atelier e abitazioni private per artisti, bookshop, ristoranti, bar lounge e wine bar hi-tech. È un forte segnale della tendenza di Vienna a dar vita ad architetture avveniristiche, negozi di design, boutique hotel, locali alla moda, concept store di ultima generazione. Ma anche a un calendario di mostre ed eventi dal respiro internazionale che fanno vivere la città tutto l’anno.

MuseumQuartier – Il più grande simbolo della nuova Vienna è la cittadella dei musei che fa da trait-d’union tra il centro e la Mariahilfe Strasse, due chilometri di via dello shopping. Separa il 6° dal 7° distretto che, con il quadrilatero bohemien dello Spittelberg, negli ultimi anni sono diventati il cuore pulsante, giovane e cool della capitale. Dietro la lunghissima facciata settecentesca, il MQ è una moderna oasi urbana molto frequentata, su cui si affacciano il Mumok, il Museo d’Arte Moderna, monolite di basalto che custodisce opere della collezione Ludwig, dall’Espressionismo alla Pop Art all’Iperrealismo, e, in netto contrasto, il Museo Leopold, un cubo luminoso di calcare bianco. Dentro, il meglio dello stile Liberty viennese, con opere di Klimt, Kokoschka, le più importanti di Schiele. Fa da finger tra i due musei l’edificio ottocentesco color albicocca della Kunsthalle, con esposizioni d’arte contemporanea e multimediale, da Warhol a Matthew Barney. All’ora dell’aperitivo il cortile cambia pelle, si illumina delle mille luci della movida che affolla i ristoranti e i locali dei musei come Cafè Leopold, in stile design anni ’70, trendy per il suo programma di concerti e dj set.
 
DESIGN, SHOPPING E GUSTO
– La tradizione di città votata all’arte e al design nata all’inizio del Novecento con la Secessione si rinnova. Schon Schon, spazio di design multifunzionale, è ristorante, bar, parrucchiere, night club e atelier di moda. Ma le fashion victim più accanite si incontrano da Park, tempio total white dell’abbigliamento concettuale griffato. Si fanno acquisti moda e di design anche nei negozietti che si trovano lungo i passages, le vie di collegamento che attraversano interi complessi di palazzi storici completi di bar e ristorantini. È ormai un’istituzione Das Mobel, fra i primi ad avere dato segnali innovativi puntando sulla creatività di giovani artisti viennesi. Tra i pionieri anche Lichterloh, nel 6° distretto, specializzato in design del XX secolo. Dopo aver passato in rassegna pezzi originali firmati da Mangiarotti a Magistretti, ci si ferma da Sperl, giusto di fronte, cafè letterario ottocentesco dove anche giovani creativi si fermano per una fetta di sacher. Ma poi si ritrovano nelle giovani trattorie con giardini e pergolati dello Spittelberg, la Montmartre viennese, alle spalle delle ex Scuderie. È un crogiolo di piccole boutique di moda come l’atelier di Lena Hoschek, che veste anche la popstar Katy Perry, e di urban cultur gallery che seguono l’avanguardia, come Inoperable. Oppure scelgono fra i numerosi ristoranti, al Naschmarkt: non solo il più grande mercato di Vienna, all’ombra della famosa casa di maiolica di Otto Wagner, con specialità gastronomiche regionali ed etniche, ma anche un concentrato di bistrot frequentati dalla Vienna posh.

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