22nd

Febbraio

Valerio Scanu

L'avevamo incontrato in tempi non sospetti negli uffici della Emi (la sua casa discografica), prima che andasse a Sanremo. Di Valerio Scanu se ne stava già parlando. I giornalisti che avevano ascoltato il brano Per tutte le volte che… avevano storto il naso. Eppure ecco che un altro giovane vince il Festival di Sanremo, un altro ragazzo che viene dal mondo della televisione, come lo scorso anno. La storia sembra proprio ripetersi.

Sei sardo, hai partecipato ad Amici ottenendo un alto gradimento da parte del pubblico, partecipi a Sanremo. Viene in mente subito la vicenda di Marco Carta. Speri di eguagliare il suo successo?
“Io e Marco abbiamo intrapreso due percorsi diversi a parte il fatto di aver partecipato ad Amici. Il paragone è possibile ma ci sono tante sfumature da prendere in considerazione, ad esempio la tipologia di serate. Dopo Sanremo ci sarà sicuramente il tour. Il progetto è in fase di lavorazione, sarà più grande rispetto al tour estivo e quello appena concluso”.

Il format di Amici è capace, giunto alla sua nona edizione, di far emergere nuovi talenti?
“Sì perché la trasmissione è andata a crescere. C'è qualcosa in più in tutte le edizioni. Una maggiore importanza al contorno, un aumento della spettacolarizzazione”.

Restando in tema, il co-autore del brano che porti a Sanremo è Pierdavide Carone, altro concorrente del talent show. Com'è nata la collaborazione?
“Il pezzo era già maturato con Beppe Vessicchio e gli altri del team. Pierdavide ha apportato alcune modifiche alla melodia della parte finale e ha aggiunto l'acuto che prima non era previsto”.

Come definiresti la tua canzone al pubblico?
“È un pezzo difficile quanto immediato. Le storfe sono molto soggettive, vissute in maniera intima, molto parlate. Mentre il ritornello è più oggettivo, osserva dall'alto la situazione”.

Il tuo pubblico è abbastanza eterogeneo. Ci sono un sacco di zie e mamme che ti seguono…
“Ho avuto modo di conoscere il mio pubblico durante tour estivo, non mi aspettavo una cosa del genere, ma ora non ci faccio più caso. E' positivo che ai miei concerti non vengano solo ragazzi e ragazze”.

Hai ancora addosso l'etichetta di cantante di Amici o ti puoi considerare un cantante a tutti gli effetti?
“Nè uno nè l'altro. Sono uno che ci sta provando, che cerca di intraprendere questa carriera. Solo se mantengo questa costanza per almeno tre anni potrò considerarmi un cantante. All'inizio può sembrare tutto più facile, sei una novità, sei acclamato poi nel giro di due anni finisci nel dimenticatoio. Uno deve far sì che non accada”.

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