12th

Ottobre

StEP09: non chiamatela fiera

Non chiamatela fiera, StEP è questo ma anche di più: “Un format nuovo, un happening culturale, una manifestazione poliedrica che va verso un pubblico eterogeneo, interessato a eventi diversi, dalla musica all’arte“, così per Ilaria Centola che insieme a Francesco Gattuso ha organizzato la prima edizione di un appuntamento che si è concluso domenica 11 ottobre e che promette di diventare un appuntamento fisso nel calendario dell’Arte Contemporanea milanese e non solo.

PENSANDO AL 2010 – StEP09 ha occupato gli spazi degli East End Studios di via Mecenate con trenta gallerie italiane (di cui venti milanesi), si tratta di quelle “più giovani, più sperimentali, anche quelle più consolidate ma attente agli artisti freschi che fanno tendenza“, spiega Ilaria Centola. Le opere esposte hanno un tetto massimo di vendita stabilito a 25mila Euro, l’atmosfera è da salotto, gli stand e i corridoi sono sul pavimento nudo, niente moquette a terra. “Con i galleristi stiamo già raccogliendo idee per il prossimo anno. In particolare c’è chi vorrebbe sperimentare di più: invece di opere appese alle pareti concentrarsi su un progetto espositivo o un artista specifico da presentare ai visitatori“: anche l’idea dei canonici stand legati alla tradizione fieristica potrà essere rivisitata in futuro. I curatori di StEP sono proiettati verso il futuro e se per il 2010 vorrebbero tornare ancora in via Mecenate (“La Gestione è stata immediatamente collaborativa ed è giusto essere riconoscenti“), l’obiettivo più grande è Art Basel: “sarebbe un punto di arrivo importante, soprattutto per gli artisti che qui sono rappresentati dalle gallerie che hanno scelto di mettersi in gioco insieme a noi“.

LA SCOMMESSA DELLE GALLERIE – Recentemente l’Assessore Finazzer Flory ha rivendicato il suo impegno per l’Arte Contemporanea dimostrato dalle quindici mostre volute dal Comune sotto il suo assessorato dopo nemmeno un anno in carica. Chiediamo allora se ci sia stato un sostegno da parte dell’Amministrazione e un commento alle parole di Finazzer. “Abbiamo cercato più volte un contatto con il Comune, senza ricevere alcuna risposta. In questo senso Milano pecca di una chiusura marcata nei confronti del nuovo. Abbiamo organizzato tutto noi, dalla progettazione alla sponsorizzazione: siamo stati molto fortunati ad avere il sostegno di Manzoni Comunicazione, che ci ha portato la partnership di BMW” dice la Centola, mentre Gattuso rimarca: “Se dobbiamo parlare del lavoro dell’Assessore è meglio fermarsi qui. Io credo piuttosto che sia indicativa l’apertura di tante gallerie d’arte contemporanea negli ultimi anni (tra quelle presenti a StEP si contano MC2, aperta da maggio 2009, Studio Maffei, AUS 18, Limited No Art Gallery, Bianca Maria Rizzi): segno che c’è ancora chi rischia economicamente per seguire la passione per l’arte. Accade poi che gli investimenti siano ricompensati: nel 2008 la galleria AUS 18 ospitò la prima personale milanese di Stuart Semple. Oltre ad essere considerato un grande artista a livello internazionale, ha lavorato con Moncler all’ultimo Art Basel di Miami, dove ha presentato una rivisitazione del papero, il simbolo del marchio di piumini“.

Comments are closed.