21st

Gennaio

Padiglione d’Arte Contemporanea

Pittura, fotografia, disegno, scultura, video: 17 artisti giapponesi leggono la realtà attraverso una lente densa e storicizzata al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea – di Milano, con la mostra Japan. Body_Perform_Live curata da Shihoko Iida e Diego Sileo conduce gli spettatori in un percorso che affronta temi come l’identità, le relazioni, i corpi e il labile confine tra reale e invenzione, tra senso del sé e convenzione sociale.

La rassegna propone diverse interpretazioni artistiche (realizzate tutte post-2000) e presenta un tema tanto vasto, ma specifico, la resistenza e resilienza nell’arte contemporanea giapponese. Tra video-arte (stranamente materica), metalli tiepidi, abiti fluttuanti e rituali funebri per il futuro, le opere in mostra creano un ritratto dell’umano che dal confine personale tocca il tema dei rapporti umani e dell’ambiente, riflettendo la situazione politico-sociale del Giappone con matrici ereditate dal dopoguerra.

Si spazia dal video documentario di una storica performance di Yoko Ono nel 1965 alla Carnegie Hall, all’installazione del collettivo Dumb Type, dalla pittura a olio alla street photography, dalla scultura multimateriale all’uso dei tessuti, fino all’installazione site specific e video di artisti nipponici. Una stanza a parte è dedicata a Il Muschio e la Carne. Anatomia dei sensi nel Giappone di Igort, con le opere del mangaka e illustratore di fama internazionale, e la rassegna dedicata alla scena contemporanea giapponese della Cineteca Milano Arlecchino.

Il PAC è lo spazio pubblico per l’arte contemporanea a Milano, un luogo aperto a tutti dove è possibile vivere e condividere la cultura contemporanea grazie all’arte, senza pregiudizi, con grande apertura e curiosità. Ed è proprio con questo obiettivo che il PAC progetta e realizza mostre che indagano la scena artistica nazionale e internazionale, monografiche e collettive, promuovendo la conoscenza dell’arte contemporanea accompagnando tutte le mostre con strumenti gratuiti che ne favoriscano la comprensione e l’accessibilità, approfondendo i temi trattati dagli artisti con un public program destinato ad adulti e ragazzi.

Arte Contemporanea

La programmazione del PAC è decisa da un comitato scientifico, nominato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, e affidata in parte a guest curatori italiani e internazionali e interagisce e collabora con le istituzioni e con le principali realtà sul territorio che si occupano di contemporaneità.

La storia del PAC inizia nel 1947 quando il Comune di Milano, in cerca di un nuovo spazio per le collezioni delle Civiche Raccolte del XX secolo, individua le ex-scuderie della Villa Reale, distrutte dai bombardamenti del 1943. La Villa Reale era già sede della Galleria d’Arte Moderna (GAM) dal 1921, ma gli spazi erano insufficienti ad ospitare l’arte più recente.

Nel marzo del 1948 viene selezionato il progetto firmato dall’architetto Ignazio Gardella, che concilia la massima disponibilità dello spazio interno, con la possibilità di differenziare la luce degli ambienti, e un nuovo edificio che occupa la stessa area, però su tre livelli. Il Padiglione inaugura nel 1954 come sede per le collezioni civiche del XX secolo.

Quasi subito però coglie le esigenze di apertura verso l’estero che dopo la guerra investono il mondo della cultura e dell’arte. Alla destinazione museale degli spazi si alterna così fin da subito l’attività espositiva temporanea, che inizia con una monografica di Georges Roualt. Dopo un lungo periodo di chiusura per restauri, nel 1979 il PAC riapre abbandonando definitivamente il ruolo museale a favore di mostre temporanee che indagano l’arte del XX secolo e le nuove sperimentazioni per acquisire opere e completare le collezioni civiche.

Nel 1993 un attentato di matrice mafiosa distrugge il PAC, in un momento storico di fondamentale impegno del Paese nella lotta alla mafia. Fu un attacco ai simboli della cultura e dell’arte in Italia che ha coinvolto anche altre città italiane – gli Uffizi a Firenze , San Giovanni in Laterano e San Giorgio in Velabro a Roma.

Verrà ricostruito da Ignazio Gardella nel 1996 secondo il progetto originario, con migliorie tecniche che lo avvicinano agli spazi espositivi all’avanguardia. Nel 2003 il PAC contribuisce alla fondazione di AMACI, Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, con l’obiettivo di condividere esperienze ed energie per promuovere l’arte contemporanea in Italia insieme agli altri musei e spazi impegnati sul territorio nazionale.

di Letizia Dehò

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