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Marzo

Livigno rinomata meta invernale

Livigno è un comune della provincia di Sondrio, in Lombardia. E’ il più settentrionale e il più esteso comune della regione. Zona extradoganale, fa parte della Comunità montana Alta Valtellina.

Ospiterà, insieme a Milano, Cortina d’Ampezzo e Bormio le gare delle Olimpiadi invernali del 2026.

Il comune di Livigno gode dello status di zona extradoganale ed è pertanto esente da alcune imposte, come ad esempio l’IVA. Questo status, comune anche alla vicina località engadinese di Samnaun, ha favorito lo sviluppo turistico a partire dalla fine degli anni cinquanta.

Le prime esenzioni alla base dell’attuale zona franca risalgono al 1538. In quell’anno Livigno ottenne dalla comunità di Bormio l’autonomia per il godimento di pascoli e boschi, per il pagamento di decime alla Curia di Como, per la manutenzione di strade e ponti e per il transito di merci. 

Livigno

Livigno difese per secoli l’autonomia conquistata: nel 1805 Napoleone riconobbe il Beneficio doganale, che fu confermato nel 1818 dall’Imperial Regia Intendenza austriaca di Morbegno e poi ampliato dal Regno Lombardo Veneto nel 1841. 

Entrata a far parte del Regno d’Italia, nel 1861, Livigno chiese conferma dei suoi privilegi. La ottenne con la legge del 17 luglio 1910, che riconobbe l’extradoganalità e fissò i confini e i benefici per gli abitanti, regolamentati ancora nel 1911, 1934, 1940, 1954 e 1973. Anche la Cee ha riconosciuto i diritti di Livigno nel 1960. 

Livigno, geograficamente svizzera e politicamente italiana, appartiene al bacino del Danubio e per questo gode di attracchi gratuiti sul Mar Nero: infatti, vi passa il fiume Spol, che si getta nell’Inn, affluente del Danubio, che a sua volta sfocia nel Mar Nero.

Durante il periodo invernale sono molte le persone che raggiungono la località per trascorrere una vacanza sulla neve. L’elevata altitudine (il centro dell’abitato è situato a 1 816 m s.l.m. con piste da sci sino ai 2 800 metri in areale centro-alpino) consente a Livigno di avere facilmente condizioni ottimali della neve, ricorrendo solo occasionalmente all’innevamento artificiale.

Ciononostante, il comune alpino, che si configura come una località dalla forte vocazione turistica, si è trovato ad adottare delle strategie di gestione della neve per far fronte agli effetti del riscaldamento globale, ma soprattutto per anticipare la stagione sciistica. Una di queste è lo snow farm, ovvero l’azione di immagazzinare e conservare la neve prodotta in inverno, artificiale e non, durante l’estate, per poterla riutilizzare la stagione successiva.

Di Annachiara De Rubeis

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Nel corso dei miei studi ho partecipato a vari concorsi letterari, in molti dei quali mi sono classificata al primo posto. Scrivo per passione, spaziando tra i temi più disparati: da quelli legati alla semplice quotidianità, alle riflessioni riguardanti la natura umana, temi culturali e sociali, o particolari progetti e iniziative.

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