2nd

Giugno

Isole Cook, welcome in paradise!

Oltre la Nuova Zelanda, si sbarca nelle isole più esotiche e suggestive dei Mari del Sud, intitolate al celebre capitano britannico

Kia Orana! Benvenuti alle Isole Cook, paradisiaco e remoto arcipelago della Polinesia neozelandese, immerso nel cuore del Pacifico meridionale, lontano dalle rotte turistiche, lontano da tutto. Un eden per gli amanti delle immersioni e dello snorkeling, dove per primo sbarcò il capitano James Cook, nel 1773, che le battezzò Isole Hervey, in omaggio ad un lord dell’Ammiragliato britannico. In totale, quindici isole per 240 chilometri quadrati forgiati da lingue di sabbia bianca e verdi monti vulcanici.

Le isole Cook

Dopo un volo di 23 ore, si atterra a Rarotonga, in uno scenario lussureggiante e inviolato. Plasmato da cime montuose e scenografiche spiagge ombreggiate da palme da cocco e bagnate da acque turchesi. Un autentico paradiso. Sede della capitale Avarua, Rarotonga è l’isola più grande, attrezzata e attiva, che s’inerpica fino a 658 metri sul livello del mare con la vetta Te Manga, la montagna sacra amata dai Maori.

Perfette per rilassarsi, per prendersi una pausa dalla frenesia cittadina, per una fuga romantica o per un viaggio con tutta la famiglia. Le Isole Cook sono meta ideale anche per gli sportivi, che possono mettersi alla prova con la pagaia, lo sport nazionale. Nato in ricordo della grande migrazione maori verso la Nuova Zelanda, è il modo migliore per esplorare calette e angoli segreti, da scoprire con l’aiuto di una guida locale. Affittando un water taxi, invece, si arriva fino a Honeymoon Island e la disabitata One Foot Island. Qui è consigliabile fermarsi per una giornata, fare snorkeling, nuotare fino alla barriera corallina, godendo appieno di mare e sole.

Le escursioni

Per scoprire paesaggi inediti, ci si avventura in 4×4 nell’entroterra oppure si fa trekking attraverso le aree boschive della Takitumu Conservation Area. Più a nord, l’isola di Aitutaki vanta un’ampia laguna circondata da barriere coralline e da piccoli isolotti sabbiosi coperti di palme. Lambita da acque tiepide e semideserte lingue di sabbia color borotalco, vanta una vegetazione tropicale inebriata dal profumo di frangipane.

Sulle tipiche imbarcazioni con il fondo di vetro, ci si spinge verso l’oceano aperto, nelle acque della laguna di Aitutaki e di Muri. Qui è possibile avvistare splendidi esemplari di tartarughe di mare, mentre nuotano o depongono le uova in tutta tranquillità. È invece sull’atollo settentrionale di Manihiki, uno dei luoghi abitati più antichi del mondo, che vengono raccolte di generazione in generazione da piccoli produttori, le perle nere Avaiki, di cui le Cook sono secondi produttori al mondo. Esportate a Rarotonga, le perle vengono incastonate in preziosi gioielli e vendute in tutto l’arcipelago.

Il villaggio di Arutanga

Da non perdere anche il villaggio principale di Arutanga, sede della chiesa più antica delle Cook, ma anche dei remoti luoghi di culto autoctoni conosciuti come Marae. Fa parte della cultura locale anche il tamurè, la tipica danza del Pacifico. Veloce e sensuale, si balla assecondando il ritmo frenetico dei tamburi africani, secondo un rito propiziatorio eseguito in onore di Tangelo, dio della fertilità e del mare.

L’appuntamento è il venerdì, con le ‘island nights’ in tutte le isole abitate, soprattutto a Rarotonga e Aitutaki: si balla sulla sabbia, tra fiaccole, ritmi tribali e bagni al chiaro di luna. È anche un’occasione per gustare i tipici sapori della cucina creola, dominata dal profumo di mare, come nel caso del mahi mahi, la specialità del posto. Si mangia marinato, con succo di lime, latte di cocco o cotto nell’umukai, il forno tradizionale scavato nella terra. Da provare anche il frutto dell’albero del pane farcito. Il poke, il budino di pane e l’ika mata, il pesce crudo in salsa di cocco. Tutto il sapore del paradiso.
Per informazioni: cookislands.travel

Da sapere sulle Isole Cook

Lingua: la lingua ufficiale è l’inglese.
Moneta: il dollaro neozelandese.

Quando andare alle Isole Cook

Piacevole e caldo con acque balneabili per tutto l’anno. Il periodo più mite va da giugno ad agosto, il più caldo e umido da novembre a marzo, con possibili rovesci tropicali.

Con chi volare

Air New Zealand (www.airnewzealand.co.nz) collega l’Italia con le Cook con voli da Los Angeles e Londra, oltre ad effettuare voli giornalieri dalla Nuova Zelanda, l’Australia e altre isole del Pacifico. Già operativa sulla rotta per Auckland in collaborazione con Air New Zealand, a partire dal 28 ottobre 2018 Singapore Airlines (www.singaporeair.com) lancerà la terza frequenza giornaliera, incrementando così la capacità sulla rotta fino al 40% e rendendo disponibili più di 165.000 posti aggiuntivi all’anno tra le due città. Il nuovo volo, operato da Airbus A380 e Boeing 777 firmati Singapore Airlines, sarà operativo ogni giorno durante l’alta stagione invernale. 5 volte a settimana durante la stagione estiva. Nei mesi di alta stagione le due compagnie aeree gestiranno in totale 35 voli di andata e ritorno alla settimana tra Singapore e la Nuova Zelanda, compresi i voli per Christchurch e Wellington.

Con chi andare

Alidays (www.alidays.it) propone il pacchetto Cook in Love di 6 notti, che comprende voli intercontinentali da/per l’Italia, trasferimenti, 6 notti divise tra il Pacific Resort di Rarotonga e il Pacific Resort di Aitutaki, colazioni e cene, a partire da 4.050 euro a persona.

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