31st

Marzo

Franco 126 conquista l’Alcatraz con “Stanza singola tour”

Franco 126 conquista l’Alcatraz con “Stanza singola tour”, al confine tra indie pop e rap. “Chi conosce il Califfo?”: il giovane artista omaggia il cantautore romano Franco Califano

Franco 126 si è esibito in concerto sul palco dell’Alcatraz lo scorso 27 marzo. Il pubblico era abituato a vederlo in compagnia dell’amico Carl Brave. Questa volta, invece, Franchino – come l’artista stesso si fa chiamare – si è esibito da solista. Un caso che il tour si intitoli proprio Stanza singola?

L’opening act ha visto protagonista il cantautore dream-pop Francesco De Leo, fondatore e frontman della band Officina della Camomilla. Il concerto è iniziato con Fa lo stesso e Franco 126 è stato accolto sul palco con urla, applausi e qualche “ti amo” delle fan più sfegatate. Immancabili gli occhiali da sole e lo street style.

Franco 126

Franco 126, nome d’arte di Federico Bartolini, è un cantautore italiano. Il suo genere, prima rap, oggi è l’indie pop. Nato a Roma nel 1992, il giovane artista cresce nel quartiere di Trastevere. Fondamentale per la sua carriera, oltre che per la sua vita. Deriva da qui, infatti, lo pseudonimo che lo contraddistingue: il numero 126 affianca il suo nome in onore del collettivo musicale di cui fa parte, la Lovegang. Il suo esordio musicale è stato nel 2016 con Buchi neri. 

In seguito, nasce il duo Carl Brave x Franco 126 di cui ricordiamo il celebre album Polaroid che rappresenta un’intera generazione. Dal 2018, invece, Franco lavora da solista e a gennaio 2019 lancia il suo album Stanza Singola, anticipato dai brani Frigobar e Ieri l’altro.  Le dieci tracce della raccolta testimoniano un’evoluzione stilistica dell’artista romano, grazie anche alla collaborazione con il produttore Stefano Ceri. Il timbro vocale scuro di Franco 126 arricchisce e rende unici i brani di Stanza Singola, chiaramente ispirati alla canzone italiana degli anni ’70-’80.

All’Alcatraz una “Stanza Singola” piena di emozioni

Le melodie e il romanaccio delle sue canzoni hanno fatto ballare tutto il pubblico dell’Alcatraz, ma non sono mancati i momenti intensi.

Dopo i brani San Siro e Brioschi è arrivato il momento delle “tre bire” accompagnate da una buona dose di nostalgia… “Mi hai detto famo aperitivo e io ho preso tre bire“, per l’appunto, è l’estratto della canzone Noccioline scritta con Carl Brave. Franchino, infatti, ha cantato alcuni pezzi dell’album Polaroid ideato e interpretato con l’ex compagno di avventura. Canta “E ci avrei scommesso su noi due, una vita intera sempre in due. Invece ognuno per le sue…” e sembra rivolgersi proprio all’amico Carlo, eliminando però dalla canzone le parti cantate da lui. La fine di Carl Brave x Franco 126? Triste anche solo pensarlo.

Prima di esibirsi con il romantico brano Parole Crociate, Franchino ha chiesto le luci spente per cantare solo davanti alle fiamme degli accendini tirati su… una vera e propria serenata ballata da circa tremila persone. Si è lasciato andare anche a un momento di confidenza con il pubblico prima del pezzo Interrail: ha spiegato che la canzone è nata dall’esperienza che ha dato il nome al brano. “Doveva essere una vacanza per imparare l’inglese…– dice ridendo. E continua – ma alla fine ho fatto tutto tranne che quello“.

“Chi conosce il Califfo?”. Franchino si è accomodato sul divanetto della stanza singola ricreata sul palco per cantare Io non piango e La mia libertà, brani del Maestro Franco Califano, appunto. Un medley acustico tutto chitarra e voce che ha emozionato il pubblico.

Al momento dei saluti, Franco accompagna i suoi fan alla porta con Frigo bar, brano che ha anticipato l’uscita del suo album da solista. La serata si conclude con il bis di Brioschi e Senza di Me. Cos’altro? Franchino, torna presto!

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