24th

Marzo

Cenacolo Vinciano per #iorestoacasa

ll Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, Mibact, continua con i progetti di condivisione dell’arte in emergenza sanitaria. Con l’invito a rimanere a casa, mette a disposizione sul suo canale YouTube un video sulle indagini diagnostiche in corso sui due dipinti del refettorio di Santa Maria delle Grazie. Anche il Cenacolo Vinciano allora è in streaming. La cultura non si ferma

Prosegue con successo l’iniziativa proposta dal Mibact durante l’emergenza Coronavirus. L’arte e la cultura non si fermano. Sono molte le opere artistiche che arrivano nelle nostre case per tenerci compagnia e alimentare l’interesse e la conoscenza. Come non parlare della meraviglia del Refettorio di Santa Maria delle Grazie, più semplicemente conosciuto con il nome di Cenacolo Vinciano, contiene uno dei grandi capolavori pittorici del genio fiorentino Leonardo da Vinci raffigurante l’Ultima Cena.

Non si può rinunciare alla sua bellezza e alla sua storia nemmeno durante questo periodo obbligatorio di quarantena. Se non possiamo raggiungere l’arte, sarà lei a venire da noi. Grazie al digitale è molto facile visitare un museo comodamente da casa. Il Mibact si è davvero adoperato.

Leonardo Da Vinci a casa con noi

Il grande fascino dell’Ultima Cena di Leonardo, la Crocefissione di Donato Montorfano, gli ambienti del Chiostro dei Morti e tutto il complesso di Santa Maria delle Grazie vivono nel video pubblicato sul canale YouTube del Ministero. Le immagini illustrano i lavori ora in corso al Cenacolo Vinciano, e in particolare le indagini diagnostiche sui due dipinti presenti nell’ambiente. Il primo a essere interessato è l’affresco raffigurante la crocefissione, opera di Donato Montorfano conclusa nel 1495. Poi ovviamente un’attenzione particolare è dedicata al grande capolavoro dell’Ultima Cena.

Emanuela Daffra, direttore-Polo museale della Regione Lombardia con queste parole apre il video dedicato al Cenacolo Vinciano. ..manca una delle attività del museo che è quella dell’apertura al pubblico, ma abbiamo utilizzato questo momento di pausa per ultimare dei lavori che erano in programma per permettere delle indagini sempre più puntuali. In questo lavoro di monitoraggio del patrimonio artistico noi tutti siamo chiamati a partecipare. La cultura non si ferma.

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