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Ottobre

Bruno Munari e pittura ad Eataly Art House Verona

Due belle mostre, molto diverse tra loro, entrambe ad Eataly Art House, a Verona.

C’è prima di tutto un progetto espositivo inedito a cura di Alberto Salvadori e Luca Zaffarano, che attraversa le tappe fondamentali della carriera di Bruno Munari, artista protagonista della scena culturale italiana del Novecento.

Il percorso ripercorre alcuni ambiti di indagine che hanno caratterizzato il lavoro di Bruno Munari sin dalle sue primissime opere: lo studio del dinamismo di una forma di matrice futurista, l’equilibrio tra regola e caso di ispirazione dadaista, la percezione ambigua di forme e colori sperimentata in vari contesti, l’ideazione di una forma scultorea economica e trasportabile, la produzione ibrida, tra arte e design, di oggetti a funzione estetica e la ricerca nei campi dell’editoria e della grafica.

Le sezioni tematiche della mostra forniscono una lettura dei processi creativi alla base della poetica di Munari e delle forme spettacolari e giocose con le quali l’artista comunicava al pubblico.

La mostra sarà accompagnata dall’omonimo catalogo bilingue edito da Edizioni E.ART.H.

La mostra è realizzata in collaborazione con Repetto Gallery. Tutto questo accade presso Eataly Art House, al primo piano presso Eataly Verona, mercoledì – domenica, 12.00 – 20.00. Quando? Aal 12 ottobre al 31 marzo 2024

E non è tutto. Eataly Art House – E.ART.H. presenta al Piano Terra anche un nuovo progetto espositivo dedicato alla scena emergente italiana che accende un focus sulla produzione pittorica contemporanea attraverso l’opera di nove giovani artisti. E’ a cura di Luca Beatrice.

Pensata per l’Art Market di E.ART.H., al piano terra di Eataly Verona, la collettiva riunisce le opere di Mauro Baio (Lecco, 1991), Chiara Calore (Abano Terme, 1994), Matteo Capriotti (Giulianova, 1996), Andrea Ceddia (Roma, 1997), Lorenzo Ermini (Montevarchi, 1996), Olga Lepri (Mosca, 1997), Gloria Franzin (Treviso, 1999), Sofia Massalongo (Verona, 1998), Davide Serpetti (L’Aquila, 1990).

L’approccio di questi artisti, nati tra il 1990 e il 1999, tra le generazioni Y (Millennials) e Z, riflette le urgenze del nostro tempo e si struttura alla luce delle nuove possibilità tecnologiche, comunicative ed educative proprie degli ultimi decenni e delle leve cresciute a seguito dei processi innescati negli anni Sessanta del Novecento. Nativi digitali, familiari alle dinamiche della rete e alla comunicazione istantanea, dalla TV ai social media, questo gruppo rappresenta una generazione di rottura, che si affaccia su un mondo completamente rinnovato.

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