22nd

Settembre

Bagno di gong

Si scende la manciata di scalini che conduce all’ingresso di Alma Matters, nuovo centro dedicato a corsi di yoga e massaggi in zona Lima, e ci si sente subito trasportati fuori Milano. Pareti bianchissime e finestre alte e aperte sul cortile, candele, tappetini, gong e campane tibetane. Basta darsi un’occhiata intorno per capire che c’è tutto ciò che serve per staccare la spina e concentrarsi su di sé.

Gli enormi dischi di metallo al centro della sala corsi catturano lo sguardo e ricordano il motivo per cui siamo qui oggi: un trattamento dal nome suggestivo, il bagno di gong. Di cosa si tratta? «Prima provatelo, e poi vi spiego quali sono i suoi benefici» dice Walter Zanca, fondatore di Alma Matters. È proprio Walter, insieme al gong master Christof Bernhard, a dare vita a questa sessione tutta basata sugli effetti della musica.

Walter Zanca, il fondatore di Alma Matters, mentre suona i gong

Walter Zanca, il fondatore di Alma Matters, mentre suona i gong

Immersi e cullati dal bagno di gong

Seduti, a occhi chiusi. Prima arrivano alle orecchie le melodie delicate di sonagli e strumenti a semi, che riproducono l’infrangersi delle onde dell’oceano. Poi si fa strada un suono mai sentito prima e difficile da identificare. Sbircio incuriosita: è la vibrazione profonda del gong, uno strumento antichissimo originario della Cina e molto usato nella tradizione Orientale.

In un susseguirsi di alti e bassi si alterna il suono potente del gong, che attraversa il corpo con le sue vibrazioni, a momenti di silenzio e di melodie più delicate: riconosco le note dolci di un flauto e quelle infantili di un carillon. E poi tanti altri strumenti che trasmettono un senso di rilassamento così profondo che si fa sempre più fatica a tenere gli occhi aperti e concentrarsi. Mi è chiaro ora perché si chiama bagno di gong: il suono avvolge e culla, ci si sente letteralmente immersi nelle vibrazioni che diventano una presenza fisica nella stanza, quasi fossero acqua.

Passa un’ora come fossero dieci minuti e il concerto termina. Arriva la seconda fase della seduta: chi vuole può condividere con gli altri le sensazioni che ha provato. È curioso vedere la varietà di reazioni scatenate dai gong: chi è allegro senza motivo, chi invece ha un nodo alla gola. Chi poi ha sentito le contrazioni sciogliersi e i dolori fisici passare, come se avesse ricevuto un massaggio sonoro. Tutti siamo decisamente più calmi e rilassati, molto assonnati. Sono i benefici a cui aveva accennato Walter prima di iniziare. Una volta provato il bagno di gong, non c’è nemmeno bisogno di spiegarli.

La sala corsi di Alma Matters dove si tiene il bagno di gong

La sala corsi di Alma Matters dove si tiene il bagno di gong
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