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Ottobre

Avignone: l’arte di un viaggio in Provenza

Avignone è pura poesia: la città dei Papi, tappa obbligatoria per chi vuole scoprire la Provenza, è un tripudio di arte e di cultura. Tra palazzi storici e mura antiche compaiono innumerevoli musei (i principali sono gratuiti), opere di street art, atelier per giovani artisti. E più di cento teatri attivi

Primavera del 1327, sei aprile, venerdì santo. È Petrarca stesso a scrivere il momento esatto in cui incrocia per la prima volta lo sguardo della sua Laura, simbolo poetico universale d’amore e di bellezza. Accade all’interno della Chiesa di Santa Chiara, ad Avignone. Il poeta descrive con devozione e minuzia i begli occhi, la gonna leggiadra, le trecce bionde come l’oro della nobildonna francese e regala così al mondo una delle prime testimonianze scritte di quello che potrebbe definirsi, a tutti gli effetti, un vero colpo di fulmine. E a scriverla tutta, l’effetto colpo di fulmine c’è per davvero. Non tanto nei confronti dell’anima gemella, quanto più verso questa deliziosa città della Provenza che sorge sulle rive del Rodano.

Il borgo delle meraviglie

Tappa obbligatoria per chi parte alla scoperta dei profumi e degli angoli del sud est della Francia, meta consigliata per un weekend lungo con gli amici, o con la dolce metà, Avignone, la città dei Papi, è ricca di storia e di un passato glorioso che oggi fa da sfondo a una sorprendente atmosfera Spectacular, spectacular. Pittoresca, bohémienne, genuinamente hipster nei suoi bistrot. Culturalmente viva, viva da morire. Tra vicoli, chiese, edifici medievali, palazzi privati del XVIII e XIX secolo, l’arte è ovunque.

Il centro storico di Avignone – Patrimonio UNESCO – è un museo a cielo aperto. Il comune aiuta e finanzia artisti, street artist e creativi che si mettono insieme per fondare i loro atelier. E poi il teatro: ogni anno si svolge uno dei più importanti festival mondiali e i teatri attivi sono a ogni angolo, sono decine, anzi, sono centinaia. Tutti con un cartellone ricco di appuntamenti e con una platea sempre piena di persone pronte ad applaudire.

Rue des Teinturiers

Impossibile non innamorarsi della decadente Rue des Teinturiers di Avignone. Il giro nel borgo delle meraviglie comincia qui. Atelier di artisti, vestiti vintage, libri usati, opere d’arte lungo il canale, locali à la mode boho in un percorso in pietra da percorrere il più lentamente possibile per non perdere nessuna sfumatura. Lungo il piccolo canale del fiume Surgue (si vede ancora un’antica pala dei mulini ad acqua che nel XIX secolo usavano i tintori, abitanti di questo quartiere), sotto un tetto di platani, si alternano anche cafè, bistrot, boutique underground. Un teatro dopo l’altro, favole e leggende. La cinquecentesca Chappelle des Pénitents Gris, la cappella con la torre campanaria semidistrutta dell’ex Couvent des Cordeliers, all’epoca il più grande convento della città, dov’è sepolta la musa del poeta da cui il nostro racconto ha avuto inizio. Tra le mura di Avignone c’è il luogo più suggestivo per chi ama la poesia, eccolo qui.

 

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Il Palazzo dei Papi

Il più grande patrimonio della città è il Palazzo dei Papi, il più grande palazzo gotico, la sontuosa sede dei sommi pontefici nel XIV secolo. Simbolo della potenza della Chiesa dell’Occidente Cristiano, monumento storico di Francia, Patrimonio mondiale dell’Umanità, domina con la sua grandezza la piazza principale di Avignone. Grandezza in grado di eguagliare, solo in quanto a pavimentazione, la somma di almeno quattro cattedrali gotiche.

Al suo interno non solo gli appartamenti papali riproducibili con un trucco tecnologico, l’Histopad, un sistema di realtà aumentata che permette di varcare le porte del tempo e di affascinare grandi e piccini. Anche un’animazione culturale che si alterna tutto l’anno: mostre, spettacoli, visite a tema e concerti. E gli spettacoli contemporanei del Festival di Avignone, che si svolgono in gran parte nel Cortile d’Onore del Palazzo da ben 73 anni. Un trionfo culturale e contemporaneo che dura un mese, luglio, e che si affianca al Festival OFF, salone dello spettacolo vivente con più di 1500 mise-en-scène e oltre 8000 artisti che si ritrovano qui ad Avignone da ogni parte del mondo per esprimersi attraverso le loro arti. Teatro, lettura, circo, danza, musica, spettacoli di strada, con tanto di grande parata per celebrare i commedianti.

Sur le pont d’Avignon

Non distante dal Palazzo dei Papi, il ponte d’Avignone, letteralmente sospeso (dei 22 archi che lo componevano da quando è stato iniziato alla fine del XII secolo ne restano oggi solo quattro). La passeggiata in balconata è pura poesia, per tornare al Petrarca, si è quasi in bilico sul Rodano per ammirare da una prospettiva maliosa e privilegiata la Torre Philippe le Bel, il Forte Saint André, i bastioni, lo stesso Palazzo dei Papi.

Un trionfo d’arte, a cielo aperto…

Ci si perde piacevolmente nel centro storico di Avignone, dopo un caffè seduti in piazza, come accade al Grand Café Barretta di Place Saint-Didier, magari dopo un pranzo, mentre si sfoglia un libro del XX secolo a L’Ami Voyage en Compagnie, libreria e ristorante di Rue Prévôt. Oppure tra le bancarelle dello storico mercato coperto de Les Halles. Passeggiando all’aria aperta, ci si ritrova davanti ai murales – 70 in totale – delle finestre murate della città. A ognuna di loro (un tempo si pagava una tassa sulle finestre) corrisponde un’opera d’arte: sono i trompe-l’œil di Marion Pochy e Dominique Durand, due artisti che raffigurano i ballerini, gli attori, le scene di tutte le edizioni del Festival d’Avignone.

…e nei musei (anche gratuiti)

Ci si continua a stupire, poi, all’interno dei musei. Dalla preistoria alla pittura medievale, dagli impressionisti all’arte contemporanea fino alle arti decorative. I cinque principali musei della città sono a ingresso gratuito tutto l’anno (il polo Avignon Musées riunisce i musei Calvet, Lapidario, del Petit Palais, Requien e Palais du Roure), una notizia che, anch’essa, suona quasi come poesia. A due passi dal Palazzo dei Papi non si può perdere il Museo del Petit Palais, con la sua collezione di dipinti italiani e provenzali dal XIII al XVI secolo. Belle arti, pitture e sculture dal XV al XX secolo sono invece tutte da ammirare al Calvet, all’interno di un elegante palazzo privato.

Si cambia completamente atmosfera presso la consigliatissima – e instagrammabilissima, per i più addicted – Collezione Lambert (a pagamento), museo d’arte contemporanea che presenta le opere date allo Stato dal celebre mercante d’arte Yvon Lambert. Riflette i grandi movimenti del nostro tempo, dall’arte concettuale al minimal, la pittura degli anni Ottanta, la video arte degli anni Novanta. Tra i grandi nomi Warhol, LeWitt, Basquiat, Douglas Gordon e molti altri. Magnifique.

Informazioni utili

Da Milano, Avignone si può raggiungere in macchina per via autostradale (accesso N7, A7, A9, N100) oppure in treno con il TGV che parte da Milano Garibaldi, per poi cambiare a Lione. La stazione TGV si trova, inoltre, a 2 ore e 40 min da Parigi, a 3 ore da Roissy Charles de Gaulle e a 1 ora da Lione grazie al TGV Méditerranée (30 minuti da Marsiglia).

Dove dormire:
Cloitre St Louis, non distante dalla stazione (20, rue du Portail Boquier)
Dove andare a cena:
L’Agape, 21 place des Corps Saints

Per maggiori informazioni sulla destinazione:
avignon-tourisme.com
france.fr

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