21st

Marzo

Fiera di Sinigallia, un pizzico di mondo a portata di mercato


Ogni sabato migliaia di portafogli si alleggeriscono di numerosi quattrini da banacarella a bancarella. E’ un rito che prosegue da decenni e decenni alla Fiera di Sinigallia, allo scalo di Porta genova.

IL LUOGO PROIBITO – Una delle molte leggende sulla sua nascita, narra che, durante il Ventennio, per arginare la delinquenza, venne creata questa fiera, affinchè le persone costrette ai margini della società potessero sbarcare il lunario onestamente. Nata come mercatino di rigattieri, artigiani e di cianfrusaglie varie, ha subito aggregato uno strano mondo fatto di emarginati e di balordi, che hanno contribuito a dare quell’immagine misteriosa e romantica, alle persone che per generazioni l’hanno visitata. Con la “messa in regola” dei primi espositori, si presentò il problema degli esclusi, che si installarono nelle adiacenze del mercato, occupando ogni angolo libero. Qualche furbacchione però c’era sempre: non di rado, si incontravano “quelli delle tre carte” con l’immancabile “pollo” di turno, o qualcuno che ritrovava la bicicletta rubatagli durante la settimana, per non parlare dei borsaioli e dei truffatori, che, al posto della radio nuova, ti “rifilavano il pacco”.

SINIGALLIA OGGI – Dopo una parentesi decennale alla Darsena, oggi la Fiera è allo scalo di Porta Genova: i rigattieri stanno lasciando, un po’ alla volta, il posto a nuovi ambulanti, che il più delle volte vendono i soliti prodotti che si trovano ormai in tutti i mercati. Ma la particolarità della fiera attuale viene mantenuta dai venditori-artigiani che lavorano la pelle, la ceramica, il vetro e la cera. E ancora venditori di musica di tutti i generi alternativi, stand di articoli militari, commercianti “fai da te”,che fanno lunghi e faticosi viaggi intorno al globo per recuperarci monili e oggetti che “voi umani non potete mai immaginare”: anelli d’argento orientali, vestiti e foulards, sculture in legno e bijoux imperdibili. Non mancano i collezionisti di fumetti e libri d’antiquariato, che smerciano o scambiano qualunque rarità.

UN MONDO CHE TI APPARTIENE – Oltre agli espositori autorizzati, oggi come allora, è presente un microcosmo di attività parallele alla fiera di Sinigallia ma che ne sono parte integrante: commercianti e artigiani di strada, che coi loro piccoli banchetti alternativi si guadagnano da vivere, dribblando i vari tutori dell’ordine che vorrebbero appioppare loro multe milionarie. Ci sono inoltre bancarelle di extracomunitari che portano a Milano colore e prodotti di terre lontane. Un sorso di mondo a portata di mercato: Polacchi con binocoli, Cinesi con bonsai e accendini, Russi con caviale, Equadoregni con maglioni di lana coloratissimi, Africani con artigianato doc, Peruviani con cd di melodie andine e zufoli di legno. Non è difficile incontrare collezionisti di tutte le specie, che, ai margini del mercato, contrattano penne stilografiche d’epoca, tessere telefoniche e orologi da taschino. Per non parlare dei vari centri sociali autogestiti e movimenti politici alternativi che trovano in Fiera lo spazio per promuovere i loro programmi e farsi conoscere e dei punk coi loro cani che si danno appuntamento. Questo ambiente così variegato mette stranamente a proprio agio il visitatore, che sembra entri in un libro di avventure. Così diverso dalla città circostante. Così vero, così imprevedibile, così vivo! Quando entri in fiera ti sembra di averne sempre fatto parte, e che appartenga un poco anche a te.

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